Voglia d’estate. Gli stabilimenti balneari si organizzano, tra le novità in cantiere e i problemi di sempre. A metterci lo zampino, facendo slittare di una settimana l’avvio ufficiale della stagione, il meteo.
“Le mareggiate di questi giorni, con il vento che ha raggiunto la velocità anche di 48-50 nodi hanno vanificato gli sforzi fatti finora» spiega Vincenzo Leo, presidente provinciale del Sib- Confcommercio. Eravamo pronti. Avevamo sistemato lettini e ombrelloni per l’avvio ufficiale che, secondo l’ordinanza balneare della Regione, era previsto per questo fine settimana. Ma li abbiamo dovuti recuperare in mare. Abbiamo perciò chiesto alla Capitaneria di Porto di poter posticipare l’avvio ufficiale di una settimana, all’1 giugno».
L’ordinanza 2013 dà infatti la possibilità ai lidi di operare già a maggio, mentre obbliga gli stessi stabilimenti a fornire i servizi dal quarto sabato di maggio. Nel caso di Taranto, il Sib ha chiesto la proroga. Ciò non toglie che qualche stabilimento – la provincia di Taranto ne conta ben 45 – sia già operativo, ma per l’1 giugno tutti dovranno aprire i battenti. «Quello dell’erosione delle coste» riprende Leo «è un problema che la Regione ha sempre trascurato, ne parliamo almeno da quattro anni senza che sia affrontato. Nel mio stabilimento, ad esempio, le mareggiate hanno cancellato dieci metri di arenile, in altri casi, sono emersi scogli prima inesistenti. Meno spiaggia vuol dire dover rinunciare a file di ombrelloni, con un notevole danno. In più – si sfoga il rappresentante della categoria – noi le concessioni le paghiamo in base ai metri quadri».
Oltre al danno la beffa. Ma non è l’unico motivo di malcontento tra gli operatori del settore.
«Paghiamo le stesse concessioni della riviera ligure e di quella romagnola, ma lì ci sono aeroporti, strade, segnaletica adeguata, si fa la raccolta differenziata. Mentre da noi gli operatori economici vengono lasciati soli di fronte a mille problemi. La Provincia è totalmente assente. E con la Regione, con l’assessore Di Gioia, si sta iniziando solo ora un dialogo».
Quello che lamenta Leo è che storicamente il settore non ha goduto della meritata attenzione. «Se è vero che il turismo balneare rappresenta l’80% dell’offerta in Puglia, mi domando perchè sui portali ufficiali gli spazi a noi dedicati li dobbiamo andare a cercare con la lente di ingrandimento. E’ una richiesta che ho già fatto a Puglia promozione». A proposito di marketing, è stata lanciata proprio ieri la campagna della Regione e di Puglia promozione dedicata a Taranto. «Voglio essere ottimista, spero che finalmente si riesca a capire l’importanza degli stabilimenti balneari». Come dire, meglio tardi che mai.
Per quanto riguarda le possibilità date dalla nuova ordinanza, wi-fi e intrattenimento in spiaggia, Leo tiene a precisare: «benvengano nuove iniziative ma prima va affrontato il problema dell’erosione». Ieri, nell’ambito dell’assemblea del Sib che ha incontrato poi il comandante Pietro Ruberto, è stato proprio il presidente a lanciare la proposta relativa alle aperture serali degli stabilimenti. Ma per confezionare un’eventuale offerta si dovrà aspettare che la novità venga metabolizzata e valutare le adesioni. In un quadro non facile, come quello dipinto dalla categoria, e con la crisi che bussa alle porte degli italiani, c’è spazio per qualche nota positiva? «La nota positiva è la dedizione che ci mettono gli operatori».
Ma che prezzi dobbiamo aspettarci per crogiolarci al sole? «L’indirizzo è quello di mantenere invariati prezzi e tariffe dell’anno scorso. A maggio, invece, quando abbiamo fatto solo attività di elioterapia – ovvero la possibilità di prendere il sole – abbiamo offerto dieci giorni gratis ai clienti. Diverso è il discorso dell’apertura ufficiale degli stabilimenti che deve essere obbligatoriamente legata alla balneazione e al servizio di salvataggio. Stiamo inoltre promuovendo i pomeriggi in spiaggia, con sconti anche fino al 50%». E, dulcis in fundo, la questione depuratore: «La bella notizia è che, con l’ordinanza del sindaco di Lizzano, avremo l’acqua cristallina».