Anche quest’anno il programma di Mysterium Festival prevede l’assegnazione del premio omonimo ad una personalità che si sia distinta per l’impegno verso il prossimo in ambito sociale e culturale. L’assegnazione si terrà domenica, 17 aprile, nel Duomo di San Cataldo (ore 20), dopo il concerto di Pasqua “Sinfonia n. 9” di Beethoven. Per la realizzazione del Premio Mysterium Festival è stato invitato ancora una volta il noto Maestro, Giulio De Mitri.
Artista rigoroso e raffinato intellettuale, è impegnato da anni sulla storia e sull’immaginario della cultura mediterranea. Già professore ordinario di prima fascia e titolare di importanti cattedre nelle Accademie di Belle Arti italiane, la sua attività artistica si è distinta in numerose mostre personali e collettive di rilevanza nazionale e internazionale. Dal 2007 al 2011, è invitato a tre eventi della Biennale di Venezia; nel 2013 alla Biennale “Fin del Mundo” Mar de Plata (Argentina); nel 2016 alla Biennale “Utopia e Realtà”, a Labin (Croazia) e, per l’Expo Milano 2015, alla mostra “The Last Supper. Leonardo e l’Ultima Cena nell’arte contemporanea”.
Nel 2016 gli viene assegnato il prestigioso Premio Campigna: una mostra antologica e l’installazione di un’opera pubblica site specific nel Parco Sculture di Santa Sofia (FC). A Palazzo delle Esposizioni indossa la maglia azzurra per la 15° Quadriennale di Roma. La sua ricerca si è sviluppata tra Minimalismo mediterraneo, Arte sociale e Light art. Storici, critici e teorici dell’arte tra i più qualificati si sono occupati del suo lavoro: da Luigi Paolo Finizio a Enrico Crispolti, da Filiberto Menna a Marcello Venturoli, da Sandra Orienti a Gillo Dorfles a Giorgio di Genova, da Francesco Vincitorio a Luciano Caramel, da Renato Barilli ad Achille Bonito Oliva, da Italo Tommasoni a Pietro Marino. Psyché – in greco antico “anima” – è il titolo di una scultura originale del Maestro Giulio De Mitri realizzata appositamente per il Premio Mysterium Festival: un inno all’anima e alla libertà che assume le forme di una farfalla intenta a spiccare il volo, simbolo ricorrente del premio. Prodotta in acciaio inox AISI 316, si tratta di un’opera cesellata a mano e cromata in oro. Numerosa la sua bibliografia tra pubblicazioni di carattere monografico e generale. Sue opere sono presenti in musei e collezioni in Italia e all’estero.
Silvia Convertini
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