Sarà il foyer dell’auditorium TaTà al quartiere Tamburi (in via Grazia Deledda) ad ospitare sabato, 28 gennaio, alle ore 19, la presentazione del libro “Il Poeta d’oro. Il gran teatro immaginario di Giuliano Scabia” di Massimo Marino (La Casa Usher, 2022), volume in cui la’utore racconta la storia e le opere dell’artista esploratore dell’immaginario, scomparso nel 2021. Straordinario poeta, drammaturgo, narratore e affabulatore tra il Novecento e oggi, dagli inizi degli anni Sessanta Scabia ha rotto i canoni della tradizione teatrale, dilatando la scena, praticando un teatro a partecipazione che è andato nei manicomi, in paesi della montagna e della pianura, in quartieri periferici e centri storici di città, sperimentando tecniche e linguaggi di un teatro che prendeva origine e si nutriva dall’attivazione drammatica delle comunità e non da un testo. Un teatro in movimento, in cambiamento capace di produrre cambiamenti nel sociale.
Basti pensare al ruolo importante giocato nelle azioni di Franco Basaglia degli anni Settanta che portarono alla chiusura dei vecchi manicomi (legge 180 del 1978) a partire da Trieste, dove il Teatro Vagante coinvolse i ricoverati nell’Ospedale psichiatrico nella costruzione di Marco Cavallo, un grande animale di cartapesta che in una domenica di sole uscì nelle strade di Trieste accompagnato da un corteo entusiasta e invincibile di “matti”, dottori, infermieri, volontari, studenti, abitanti di Trieste in una grande festa. Scabia ha insegnato per più di trent’anni al Dams di Bologna, mettendo alla prova nei suoi corsi testi e convenzioni teatrali (il libro “Scala e sentiero verso il paradiso”, pubblicato postumo nel 2021 da La Casa Usher, documenta questo percorso).
È autore di numerose opere teatrali, poetiche e di narrativa, in gran parte pubblicate da Einaudi. Il libro Con “Il Poeta d’oro. Il gran teatro immaginario di Giuliano Scabia” Massimo Marino ha vinto il premio speciale Ubu 2022. La motivazione: «Da allievo ha fatto parte del Teatro Vagante di Giuliano Scabia, partecipando al Gorilla Quadrumàno. Da insegnante e critico ha continuato a divulgarne azioni e peregrinazioni. Dopo la recente scomparsa del maestro, Marino si è dedicato a conservarne la memoria, organizzando diverse mostre e dando alle stampe una fondamentale monografia, “Il Poeta d’oro. Il gran teatro immaginario di Giuliano Scabia” (La Casa Usher 2022), scritta con il puntiglio analitico degli scienziati e percorsa dalla passione ‘baùca’ degli innamorati». L’autore Saggista e critico, Massimo Marino guarda molto teatro di oggi e del passato.
Ne scrive sul Corriere della Sera edizione di Bologna. Sulla rivista online doppiozero.com cura la redazione Teatro. Dal 1998 al 2003 è stato condirettore artistico del festival Santarcangelo dei Teatri, nella stagione 2002-2003 coordinatore artistico del Teatro Studio di Scandicci. Molti sono i suoi contributi dedicati a spettacoli fuori dai luoghi deputati. In particolare, ha analizzato e narrato le scene contemporanee in libri come “Lo sguardo che racconta. Un laboratorio di critica teatrale” (2004), “Teatro delle Ariette” (2017), “Teatro del Pratello” (2019), nell’e-book “Il teatro è indistruttibile” (2021). Ha insegnato nei Conservatori, all’Accademia Nazionale di Arte Drammatica, al Dams di Bologna. Con Giuliano Scabia ha partecipato al “Gorilla Quadrumàno” e ha scritto “Dire, fare, baciare” (La Casa Usher, 1981)