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“Gianni Sassi, la Cramps&altri racconti” nel libro di Casiraghi

A trent’anni dalla scomparsa del grafico e discografico avvenuta nel marzo del 1993
Gianni Sassi in una foto di Fabio Simion

«C’era da ricostruire un periodo che ormai è lontano da ricordare. Come per ogni mio libro non sono andato a setacciare il web alla ricerca di notizie da ricostruire o peggio fare dei copia e incolla». Lo ha chiosato Giordano Casiraghi a proposito del suo libro “Gianni Sassi la Cramps & altri racconti” per Arcana, di 248 pagine.

«Gianni Sassi ha sempre attirato la mia curiosità di giornalista e appassionato di musica alternativa ed era per me logico seguire tutto quello che il suo estro artistico produceva – ha confessato il giornalista – Scomparso a soli 55 anni, Sassi avrebbe potuto incidere ancor più nella vita artistica e letteraria. Il suo campo d’azione partiva da Milano ma l’Italia intera ne seguiva le sue gesta, e non solo l’Italia visto che soprattutto le pubblicazioni discografiche come Cramps avevano un’eco internazionale». È l’anno di maggiori iniziative che riguarderanno Gianni Sassi, a trent’anni dalla scomparsa. Sassi è stato uno dei personaggi più importanti del secolo scorso in fatto di musica, discografia, immagine, letteratura e organizzazione di manifestazioni: verrà ricordato dal Comune di Milano con l’intestazione di una via nel nuovo quartiere City Life e dopo l’estate verrà allestita una mostra su tutto quello che ha realizzato, mostra che resterà aperta per almeno tre mesi. «Per realizzare questo libro ho consultato un mio archivio fatto di comunicati stampa, libri, dischi, riviste – ha puntualizzato – Ho tracciato un inizio dell’attività di Gianni Sassi, collegandola alle persone che hanno dato vita all’agenzia Al.Sa. che ha dato i primi risultati nel campo della pubblicità; ho fatto in tempo a intervistare Sergio Albergoni, il suo primo e più importante socio d’affari, poi ho rintracciato sua moglie Sandra Gasparinetti e perfino Paola Pitagora che con Sassi e Albergoni ha avuto una breve ma intensa collaborazione per la pubblicità di Polistil». Con tutto quello che bolle in pentola nel nome di Gianni Sassi non poteva mancare la pubblicazione di un libro come “Gianni Sassi la Cramps & altri racconti” di Giordano Casiraghi su questo personaggio che si interessa di musica, essendo lui essenzialmente un creatore di immagini.

«Gianni Sassi realizzò la copertina del disco «Terra in bocca» dei Giganti, un gruppo conosciuto negli anni sessanta per essere stato anche al festival di Sanremo e aver realizzato canzoni di successo come “Tema” e “Proposta” – ha rivelato l’autore – Successivamente Gianni Sassi e Sergio Albergoni vengono chiamati a occuparsi della gran parte delle pubblicazioni discografiche della nascente etichetta discografica Bla Bla di Pino Massara; il primo dei lavori riguarda il lancio del gruppo Osage Tribe di cui fanno parte Callero, Cucciolo, Zoccheddu e perfino Franco Battiato che ne è stato l’ispiratore». Gianni Sassi è stato l’inventore di “Milano Poesia”, protagonista delle iniziative editoriali “Alfabeta” e “La gola”. «Il libro è diviso in capitoli – ha precisato Casiraghi – Ci sono quelli su “La gola”, “Alfabeta”, sulla rassegna di teatro poesia musica e immagine andata in scena per una decina d’anni “Milano Poesia” e, ovviamente della Cramps, la casa discografica che Sassi ha fondato». La Cramps è l’etichetta discografica che fece esordire Eugenio Finardi, Alberto Camerini e soprattutto Area. «Ho dedicato molto spazio alla Cramps che è anche nel titolo del libro – ha affermato – Ho raccolto interventi di componenti degli Area, di Finardi, di Gigi Venegoni e Furio Chirico degli Arti & Mestieri; ho fatto anche un elenco di tutti i titoli pubblicati dedicandogli una piccola presentazione per ciascun titolo, come anche ho dedicato molto spazio alle collane di musica contemporanea, la Diverso e Nova Musicha».

Poi Gianni Sassi si scosta dal mondo della musica. «Succede quando scompare Demetrio Stratos nel giugno 1979- ha confermato – Era il suo gioiello ed è stato un colpo durissimo, tanto da organizzare quel grande concerto all’Arena Civica di Milano per sostenere Stratos. Per quanto mi riguarda ho organizzato l’ultimo concerto di Demetrio Stratos al Teatrino della Villa Reale di Monza il 30 marzo 1979: proprio incontrando Gianni Sassi, qualche mese dopo, gli consigliai di recuperare la ripresa video di un concerto più unico che raro di Stratos ma purtroppo la ripresa video non è stata recuperata». Il giornalista Giordano Casiraghi collabora dal 1976 con radio, riviste specializzate, quotidiani e enciclopedie; è autore dei libri “Che musica a Milano”, “Ani 70 generazione rock”, “Cose dell’altro suono” e “Battiato incontri”.