Antonio Fornaro, ideatore e curatore della rubrica “Calannarie”, che questa settimana abbraccia l’arco temporale che va dal 20 al 26 marzo, farà ulteriori approfondimenti sul culto dei tarantini per l’Annunziata, sull’arrivo delle statue del Manzo a Taranto, sulle date della Pasqua e sulla Pentolaccia.
Dall’Annunziata alle date della Pasqua
Il primo approfondimento della settimana riguarda la popolare festa della Pentolaccia che cadeva a metà Quaresima. Fornaro ricorda che nel palazzo storico del nonno paterno si svolgeva la festa della pentolaccia con la presenza dei parenti. Dopo aver consumato ciò che ciascuno portava si ballava e poi si procedeva alla rottura della pentolaccia. I partecipanti erano bendati e dovevano cercare a colpi di bastone di rompere la pentolaccia che molto spesso riservava spiacevoli sorprese per il malcapitato, ma in compenso c’era gran quantità di salumi, provoloni e dolciumi che venivano distribuiti ai presenti. Nelle campagne del tarantino si ballava intorno al fantoccio della Vecchia Quaremme e si concludeva la mascherata conosciuta con il nome di “Serra La Vecchia”, il fantoccio veniva segato e preso d’assalto perché nascondeva salumi e dolciumi. Era la festa riservata agli abitanti delle campagne soprannominati “non battezzati”.
Il 25 si festeggia l’Annunciazione del Signore e, in questo giorno, l’Arcangelo Gabriele annuncia alla Vergine che è stata scelta come madre del Messia. Era una data importante anche nell’antichità perché si credeva che la creazione del mondo fosse avvenuta nell’equinozio di primavera, cioè la notte del 20 marzo, e quella dell’uomo nel sesto giorno, cioè il 25 marzo. Taranto ha legato il nome della Annunciazione soprattutto agli ospedali di ieri e di oggi. Tra il 1965 e il 1968 l’Ospedale Vecchio del SS. Annunziata fu trasferito nell’attuale sede. Per la storia ricordiamo che a Taranto nel 1447 c’era una Chiesa intitolata alla Madonna che una nobile tarantina donò ai Padri Celestini di Lecce per edificarvi un monastero, ma essi non accettarono la donazione. Nel XVI secolo il Capitano Federico Ventura donò alla Confraternita della SS. Trinità la Chiesa che aveva cambiato il titolo in quello di “SS. Annunziata”. Il monastero fu demolito nel 1927 per costruire il Palazzo delle Poste che fu edificato nell’attuale sede. La Chiesa fu abbattuta nel 1972 per portare alla luce le colonne del Tempio Dorico, La storia ci fa sapere anche che uno dei torrioni del Castello Aragonese era denominato SS. Annunziata e che al suo interno nella parte sotterranea c’era un piccolo spazio in forma di gradinata che veniva usato per curare i cittadini affetti da malattie infettive. Il 10 marzo 1594 l’Ospedale fu trasferito in Piazza Arcivescovado e affidato ai Fatebenefratelli di San Giovanni di Dio.
Con la soppressione napoleonica dei conventi il 1808 l’Ospedale fu trasferito in Piazza SS. Annunziata da cui prese il nome. Nella diocesi tarantina sono dedicate all’Annunziata la Collegiata di Grottaglie e la Parrocchia di Monteparano. Il terzo approfondimento riguarda le date della Pasqua. La Pasqua può cadere tra la domenica successiva al 21 marzo e fino al 25 aprile. Si divide in Pasqua alta, Pasqua media e Pasqua bassa. A Taranto la Pasqua più bassa si verificò il 22 marzo 1818. La stessa data cadrà il 2285. Ricordiamo anche che nel secolo scorso la Pasqua più bassa cadde il 23 marzo 1913, si è già ripetuta nel 2008 e si ripeterà nel 2160. Il 22 marzo 1913 a Taranto c’erano 80 mila abitanti e quell’anno il sepolcro più bello fu realizzato nella Chiesa di Monteoliveto, invece al Carmine non si fece il Sepolcro perché c’erano lavori in corso ma si svolse regolarmente il Venerdì Santo la Processione dei Misteri. La Pasqua bassa cade tra il 22 marzo e il 2 aprile, quella intermedia tra il 3 e il 13 aprile e quella alta dal 14 al 25 aprile. L’ultimo approfondimento riguarda la data del 24 marzo 1901 quando giunsero a Taranto da Lecce le statue della Colonna, dell’Ecce Homo e della Cascata, opera del cartapestaio leccese Giuseppe Manzo.
I detti della settimana
Questi i detti settimana: “Il lupo conosce la lepre, ma anche la lepre conosce il lupo”, “Dell’Annunziata ogni verme mette fuori la testa (perché siamo in primavera)”, “La neve di marzo dura quanto la pace tra suocera e nuora”, “Un’anima innocente è sempre trasparente”, “Dal mattino si vede il buongiorno”, “Tempo rosso di mattina o pioggia o ventolino”, “Cielo a pecorella, acqua a fontanella”, “Luna cerchiata, tempo nero e forte acquata”.
Le effemeridi
Questa settimana Giuseppe Cravero ci ricorda che il 26 marzo 1984 furono inaugurati i nuovi locali della Confraternita del Carmine. Il 24 marzo 1863 il deputato tarantino Giuseppe Pisanelli fu nominato ministro di Grazia e Giustizia
I Santi della settimana
Questi i santi della settimana: San Nicola di Flue, patrono della Svizzera, San Talea, patrona delle vedove, San Giuseppe Oriol, che si nutriva soltanto di pane, acqua ed erbe selvatiche nei giorni festivi e con una sardina il giorno di Natale, Sant’Emanuele che fu torturato e decapitato, Sant’Augusta che morì decapitata e Sant’Ilarione.