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Non è semplice spiegare in poche parole il valore scientifico ed umano dell’archeologo olandese Gert Jan Burgers premiato sabato, 19 settembre, al Teatro Fusco, nella XXI Edizione del “Satyrion per l’Archeologia”.
Semplice, alla mano, aperto ed uno di casa come quando andava dal barbiere di Latiano prima di affrontare la ricerca sul sito. Trentacinque anni di impegno in Puglia, confluito nella realizzazione ed oggi direzione scientifica del Parco Archeologico di Muro Tenente (Mesagne-Latiano) e del Museo Archeologico di Francavilla Fontana MAFF. Lo incontrai per la prima volta a Crispiano nel 2008 alla chiusura dell’ultima campagna di scavi sulla collina di L’Amastuola; è stato direttore generale del progetto per conto della Vrije Universiteit di Amsterdam con l’archeologo Paul Crielaard. L’accordo e la sinergia con la Soprintendenza Archeologica (funzionaria all’epoca, Assunta Cocchiaro) e con l’Ente locale di Crispiano che ospitava ogni estate gli studenti olandesi nella scuola Mancini, è stato un modello che Burgers ha applicato con naturale entusiasmo e competenza nei suoi lunghi trentacinque anni trascorsi in Puglia. Le motivazioni del premio Satyrion edizione 2020 a lui assegnato dalla Commissione Scientifica parlano chiaro: “ha saputo coniugare – ha motivato la direttrice del MarTA, Eva Degl’Innocenti – l’alta ricerca scientifica con l’educazione al patrimonio ed all’archeologia come bene comune, creando modelli di sviluppo basati sull’economia della cultura e la condivisione del sapere”.
Per la funzionaria della Soprintendenza, Laura Masiello, la motivazione è: “nei suoi anni di attività in Puglia in particolare nel brindisino, dove ha operato dal 1981 ad oggi, ha saputo far emergere e valorizzare il patrimonio culturale dell’antica Messapia puntando sugli elementi identitari ed il coinvolgimento delle comunità locali, esempio vincente di sviluppo territoriale integrato e di partecipazione attiva della collettività alla progettazione delle azioni di reale collaborazione tra ente di tutela, amministrazioni e comunità locali, associazioni culturali per la valorizzazione archeologica secondo il dettato del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio. Il risultato sono due gioielli di valorizzazione e fruizione brindisini: Muro Tenente Parco dei Messapi e il MAFF, consegnati all’intera comunità e per la gestione alla Cooperativa Impact Archeologia con l’attivo Presidente Christian Napolitano”.
Non potevo da parte mia, in quanto membro del comitato scientifico, non motivare la mia scelta del nome di Burgers con un riferimento agli scavi archeologici a La Mastuola (Crispiano), svolti dal 2003 al 2008; nella proprietà di Giuseppe Montanaro, per gli amici Peppino, proprietario della omonima masseria divenuta oggi un meraviglioso attrattore turistico tarantino, il sogno nel cassetto è anche ricreare il villaggio greco-indigeno con opportuno progetto.
Un sito di grandissimo interesse scientifico al centro di un dibattito anche nel 50 Convegno di Studi sulla Magna Grecia sul tema “Mobilità, migrazioni e fondazioni nel tarantino arcaico”. Il fatto che a 15 Km a nord di Taranto, su una collina che domina il paesaggio, siano state trovate sia le capanne degli Iapigi che le case dei Greci (altre rispetto a quelle scoperte dalla compianta funzionaria della Soprintendenza Graziella Maruggi), ha fatto riflettere sulla natura dei contatti tra Iapigi e Greci considerati di tipo integrato, pacifico e misto. La metodologia basata sul survey, proiezioni geofisiche e geo archeologiche, analisi botanica oltre che sullo scavo vero e proprio, ha completato il percorso di ricerca iniziato dalla Soprintendenza nel 1988 sulla necropoli, nel 1991 sull’abitato e dal 2003 al 2008 sul terrazzo prospiciente la Masseria L’Amastuola o meglio, a mio avviso, La Mastuola da mastòs mammella e poi collina (ROCCI). Notevoli i risultati. Confrontando le fonti antiche coi nuovi reperti, specie quelle del famoso oracolo di Delfi che indirizzò Falanto a Satyrion e nel fertile territorio del Taras esce un dato impensabile per chi riteneva gli Spartani padroni assoluti del territorio non appena sbarcati sulla costa ionica nel 706 a.C.; i primi Greci non sono stati affatto gli Spartani bellicosi, ma altre etnie che varrebbe la pena meglio indagare, Greci che a La Mastuola convissero sicuramente in pace con gli Indigeni Peuceti come fu per i siti di Incoronata e Siris; la colonizzazione spartana della chora a Ponente di Taranto va piuttosto posticipata perché gli Iapigi seppero difendersi strenuamente ed a lungo. Ancora nel tardo VI ed inizi del V secolo a.C., infatti, la cultura funeraria era anche indigena come mostra una straordinaria stele dalla necropoli.
Scoperti i segni dell’integrazione greco-indigena nell’abitato dal 675 a.C.; trovato un agger indigeno di difesa che circondava la collina ed un secondo più interno; trovate le fondazioni di una capanna indigena ovale; le case greche di VII sec.a.C. chiamate alfa, beta, gamma, quelle piccole, scoperte dalla Maruggi non erano le uniche perché gli Olandesi ne hanno trovate altre quattro in evoluzione edilizia: sostituirono le precedenti capanne.
Satyrion per l’Archeologia premia Gert Jan Burgers
Risultati straordinari: a La Mastuola si tocca addirittura con mano il passaggio dalla capanna indigena alla casa greca; passaggio lento con la compresenza dei due tipi di abitazione. Quanto ai vasi quelli indigeni detti matt painted si integrano coi corinzi.
Non basta: trovate anche le fornaci dei ceramisti di fine VI inizi V a.C. Tutti segnali di convivenza anche nei riti, usi, costumi collegati al consumo del vino, ai banchetti, alle offerte agli dei.
Abbiamo un quadro in questo sito crispianese di comunità integrata in un paesaggio definito di contatto, produttore di cultura materiale mista. Il merito della scuola archeologica olandese, con Burgers in testa, è di averci rivelato un sito chiave nel tarantino per studiare i rapporti tra Greci ed Indigeni ben prima della tradizionale data della colonizzazione spartana del 706 a.C. Ancora nel VI secolo si ha davanti una comunità iapigia integrata coi Greci.
Gli Spartani, Greci anche loro ma guerrafondai, passarono dall’incontro allo scontro nel V secolo a.C..
Cosa ha dato dunque Gert Jan Burgers, a mio parere, alla storia tarantina?
Lo si evince dalla mia motivazione consegnata per il XXI Premio Satyrion : “Le campagne di scavo a La Mastuola dirette da Gert Jan Burgers con Paul Crielaard della Vrije Universiteit di Amsterdam hanno fatto luce sulla pacifica integrazione greco-indigena nel Golfo di Taranto ben prima della violenta occupazione spartana.
Consegnata una nuova pagina di storia della Magna Grecia”. «Sono onoratissimo – ci ha confidato Burgers – Ho dedicato metà della mia vita all’archeologia pugliese. Sono emozionato non per me, ma per l’importanza dell’archeologia nella società. Secondo me lo scopo dell’archeologia è ancora da sviluppare. Ha un ruolo molto importante».
Ben meritato il premio consegnato a Burgers, ormai a tutti gli effetti un vero cittadino di Puglia (propongo la cittadinanza onoraria) da Maria Piccarreta, Soprintendente archeologia Belle Arti e Paesaggio non solo di Brindisi, Lecce, Taranto, ma anche di Bari e di Foggia.
Giovanna Bonivento Pupino
Membro Comitato Scientifico XXI Edizione Satyrion per l’Archeologia
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