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L’odierna puntata di “Calannarie”, rubrica ideata e curata dal prof. Antonio Fornaro, nello spazio di tempo che va dal 27 settembre al 3 ottobre vede al centro del commento dello stesso Fornaro il culto micaelico a Taranto e le festività tradizionali della Madonna della Pace, di Sant’Egidio, di Santa Teresa, degli Angeli Custodi con la relativa festa dei nonni.
Questi i santi della settimana: San Vincenzo de’Paoli, che fu fondatore dei Lazzaristi e delle Dame di carità le cui suore sono presenti anche a Taranto nell’Istituto Maria Immacolata; San Venceslao, i Santi Michele, Gabriele e Raffaele, San Girolamo, uno dei quattro grandi Padri della Chiesa che tradusse i Vangeli in latino. Protegge Roma, Pesaro, la Dalmazia, i traduttori e gli interpreti.
Santa Teresa di Gesù Bambino che, diventata orfana, in giovane età fu accolta nel Convento del Carmelo. Raccolse le sue riflessioni sotto il titolo di “Storia di un’anima” e morì di tubercolosi. A Taranto alla Santa è intitolata dal 1944 una parrocchia in via Cesare Battisti. Purtroppo quest’anno non potrà svolgersi la Processione. Si festeggiano anche gli Angeli Custodi ai quali è intitolata a Taranto ai Tamburi dal 1961 una parrocchia. Chiude la serie Santa Candida.
In questa settimana la Chiesa cattolica festeggia la Madonna sotto i titoli di: Beata Vergine delle Grazie, Madonna degli Arcangeli, Madonna degli Alpini, Madonna del Buon Soccorso e Santa Maria della Piazza.
Questi i detti della settimana: “Le dita della mano non sono tutte uguali”, “Il marito avaro a nessuna moglie è caro”, “Tavola piena porta allegria, quella vuota cerca compagnia”, “Se vuoi vivere beato non rimpiangere il passato”, “Il buono vince, il brutto tinge”, “Chi sta dietro a chi è prudente non se ne pente”, “Campa dritto e campa afflitto”.
Queste le effemeridi di questa settimana: “Il 27 settembre 1933 muore a Montecarlo il grande musicista tarantino Maio Costa. Il 30 settembre 1917 viene a Taranto il poeta Gabriele D’Annunzio. Il 3 ottobre 1806 vengono requisite le chiese con relativi conventi di Santa Caterina, Del Carmine, di Sant’Antonio, di San Domenico, di San Giovanni di Dio e delle Teresiane.
Domani, domenica 28 settembre, si concludono i festeggiamenti in onore di Sant’Egidio nella omonima parrocchia a Tramontone.
Al quartiere Paolo Vi nella Chiesa di Santa Maria del Galeso sarà festeggiata la Madonna della Pace. Anche in questo caso non ci sarà la solita processione. Nella Parrocchia di Paolo VI la miracolosa statua della Madonna si trova dal 1995. Nel passato, quando il simulacro si trovava nel Borgo Antico, la processione si svolgeva l’ultima domenica di agosto, conosciuta con il nome dialettale tarantino di “Dumeneche d’a chiancaredde”. La confraternita della Madonna della Pace fu fondata nel 1673 nella chiesetta di Sant’Andrea alla Marina, lo stesso tempio fu poi ingrandito e intitolato alla Madonna della Pace. La statua è opera artistica di ignoto parigino e fu donata nel 1843 da Re Ferdinando II di Borbone. Durante il bombardamento su Taranto del 28 agosto 1943 fu colpita a Porta Napoli la Cappella della Pace e la statua della Madonna estratta dalle macerie ancora oggi riporta sotto sinistro una piccolissima scheggia.
Il 2 ottobre la Chiesa cattolica festeggia gli angeli custodi assegnati a ciascuno di noi fin dalla nascita per illuminarci e custodirci in vita e per guidare l’anima a destinazione dopo la morte.
Gli angeli si dividono in diverse categorie; ci sono gli Angeli, gli Arcangeli, i Cherubini e i Serafini.
Nessuno degli uomini conosce il nome del proprio Angelo. Sostennero nel passato l’esistenza degli Angeli Tertulliano, i Santi Agostino, Ambrogio, Giovanni Crisostomo e Gregorio di Nissa. Il Concilio di Trento, che si svolse dal 1545 al 1563, confermò il culto per gli Angeli Custodi, ma fu nel 1600 che Papa Paolo V diffuse il culto in maniera popolare. Gli Angeli Custodi sono anche ricordati nei Vangeli e nelle sacre Scritture.
Come si diceva il 2 ottobre si festeggiano anche i nonni dal punto di vista civile. La festa è stata istituita in Italia con apposita legge il 31 luglio 2005 quale momento per celebrare l’importanza del ruolo svolto dai nonni all’interno delle famiglie e della società.
Patroni dei nonni sono i santi Gioacchino e Anna, genitori della Madonna e nonni di Gesù che vengono celebrati il 26 luglio.
Chiude il commento odierno Fornaro con una attenta analisi del culto micaelico a Taranto. Ricorda che durante la processione del Corpus Domini i bambini della Prima Comunione indossavano lo stesso abito di San Michele. Nel vicoletto Pentite c’è un bassorilievo di San Michele. In via Duomo c’è la Chiesa di San Michele del 1700 e la statua del Santo è opera di Nicolò Fumo. Il vicoletto accanto alla Chiesa si chiama Vico San Michele e anche una strada a Talsano è intitolata allo stesso santo.
Fino al 1577 c’erano tre chiese intitolate a Taranto a San Michele, una presso il fiume Galeso e due in piazza Castello.
Nella prima metà del 1700 il religioso tarantino Paolo Nicolò Carducci con le sue rendite aveva fondato un ospedaletto per le donne inferme nella Chiesa di San Giuseppe gestita dai Padri Missionari di San Michele.
In Via Duomo, di fronte al palazzo Ulmo c’è una edicola votiva che raffigura il Santo. In Arcivescovado ci sono tre tele che riproducono il Santo, invece nell’acquerello di Louis Ducross nel Grand Tour del 1778, nel riprodurre barcaioli tarantini sul braccio di uno di questi c’è l’immagine di San Michele che, lo ricordiamo, è patrono di molte categorie lavorative ma soprattutto della Polizia di Stato.
In questo giorno si ricordano anche San Gabriele e per i Musulmani proprio San Gabriele avrebbe dettato a Maometto il Corano. E’ patrono dei postini. Infine ricordiamo San Raffaele che fece sposare Tobia con Sara e che secondo gli ebrei è patrono del primo giorno della settimana. E’ inoltre patrono dei fidanzati, dei farmacisti degli emigranti e dei ciechi.
A Taranto nel Santuario della Madonna della Salute dal 1727 fu portato dal padre Gesuita Raffaele Manca il culto per il Santo al quale è dedicato il primo altare che si trova nella stessa Chiesa entrando a destra.
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