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Gran finale del “Giovanni Paisiello Festival”

Si chiude mercoledì prossimo, 18 settembre, l’edizione 2013 del “Giovanni Paisiello Festival”, la maggiore rassegna di musica antica realizzata nella nostra città, quest’anno organizzata nella splendida location della sala convegni del MUDI, il bellissimo Museo Diocesano in Vico Seminario I.

L’appuntamento di chiusura dell’evento prevede la consegna dell’importante premio intitolato al grande musicista, vero “genius loci” della città jonica al quale è dedicato il festival, assegnato ad un personaggio o istituzione che abbiano contribuito alla riscoperta – e valorizzazione – del patrimonio musicale paisielliano (ore 21:00).


Seguirà la performance di teatro-danza dal titolo “L’abito nudo”, di e con Alberto Cacopardi; Mirko Lodedo al pianoforte accompagnerà il soprano Maria Laura Jacobellis.

Lo spettacolo porta a tratti un’astrazione, una trasposizione della realtà. In altri frangenti racconta, col corpo, una storia: in un nascere e morire di immagini, personaggi, stati d’animo dell’anima.

L’intento è quello di esplorare col corpo, delle presenze: una maschile e l’altra femminile. Ci sono due vestiti e il performer si veste e si spoglia prima di uno e poi dell’altro, condividendo col pubblico la sua trasformazione.

Dagli abiti nascono tre “personaggi danzanti” che mostrano la relazione tra i rispettivi mondi: diversi ma connessi. Nel progetto vi sono, oltre agli abiti attraverso i quali si indagano gli opposti, un fiore e una tavola di legno. Il fiore è apertura e purezza; può essere una promessa d’amore o un’offerta al defunto. E la tavola di legno che, se verticale, è espressione del muro che delimita o ripara, mentre quando è distesa rappresenta la porta per il mondo sotterraneo: un ricordo.

Il linguaggio artistico proposto ricerca la preziosa fragilità del corpo e dell’animo umano, dal quale scaturisce l’energia vitale che porta all’atto creativo. Non si tratta di un percorso espressivo introspettivo, ma al contrario si cerca di dar vita a delle “presenze danzanti” (personaggi) che trasmettono quel movimento fisico ed emotivo che fà parte dell’uomo e dell’ambiente, aldilà del tempo presente.

L’intento è quello di creare col pubblico uno spazio antico, ancestrale, dove i brani musicali scelti e il progetto luci creano l’ambiente. Dentro questo, il movimento del corpo si presta al fluire della nascita e della morte degli elementi. Il progetto musicale si basa su musiche non originali. Le tracce scelte sono composte da diversi autori: Aphex Twin e Gerrge Winston, Cocorosie. Il progetto luci ricerca uno stile pulito ed esenziale non rigidamente prefissato, ma che segue il “Canovaccio emotivo” o “Percorso drammaturgico” dialogando con gli elementi che creano l’irripetibile atto artistico, tramite la luce dei proiettori che muovono gli spazi ora dilatando, ora restringendo il tempo. 

Quando sulla scena, poi, si tocca l’anima delle cose, allora lo spettacolo diventa un atto misterioso, un rito che celebra il fluire della vita e della morte. E ripone pace fra l’uomo e l’aria, fra l’uomo e la sua paura del trascorrere del tempo.

L’esperienza artistica di Cacopardi parte dalle arti circensi. Da qui si avvicina al movimento del corpo con la danza contemporanea e il teatro di movimento. Il linguaggio artistico proposto ricerca la preziosa fragilità del corpo e dell'animo umano, dal quale scaturisce l'energia vitale che porta all'atto creativo.

Il “Paisiello festival – Premio del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano”, è organizzato dagli Amici della Musica “Arcangelo Speranza” con il sostegno della Direzione dello spettacolo dal Vivo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Puglia e del Comune di Taranto. I biglietti per assistere allo spettacolo sono in vendita presso la sede dell’associazione, in via Toscana n. 24/d; presso Basile strumenti musicali, in via Matteotti nr 14 e presso il Box Office in via Nitti nr 106/a