E’ stato il primo tavolo di crisi convocato dal ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti. Nelle prime ore di ieri pomeriggio al Mise, si sono ritrovati di fronte sulla vertenza infinita, prima Ilva ora ArcelorMittal,
Giorgetti insieme al Ministro del Lavoro Andrea Orlando e le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil, Fim, Fiom, Uilm, Ugl, Usb e altre sigle.
Il ministro Giorgetti ha spiegato che quello di ieri è stato soltanto il primo di una serie di incontri che si terranno nei prossimi giorni per affrontare le questioni occupazionali e ambientali del Siderurgico di Taranto e delle altre aziende di ArcelorMittal Italia. Del resto, lo Stato con Invitalia è socio della multinazionale.
“La prossima settimana – ha preannunciato il ministro della Lega – ci saranno altri incontri con la proprietà e ci impegniamo, come Governo, insieme al ministro Orlando, a risolvere l’impegno per la cig dei dipendenti di Ilva in amministrazione straordinaria. Serve la collaborazione di tutti e con questo spirito vogliamo incontrare il sindaco di Taranto Melucci e il presidente della regione Puglia Emiliano”.
Nel corso dell’incontro, Giancarlo Giorgetti ha sottolineato “l’importanza strategica dell’acciaio in Italia e la necessità della tutela ambientale come uno dei capisaldi dell’azione di Governo”. Il Ministro ha auspicato che “Invitalia prosegua nel percorso dell’accordo”.
I leader sindacali hanno commentato positivamente l’incontro: “Il governo ha assunto degli impegni. Quello che abbiamo sentito è positivo”. E’ stato il commento del segretario nazionale della Cigl Maurizio Landini, al termine del tavolo. Il sindacalista ha evidenziato che il primo impegno da parte dei ministri Giorgetti e Orlando “riguarda l’integrazione per i lavoratori che sono in cassa integrazione, il secondo riguarda il il rapporto diretto con Invitalia affinché siano rispettati gli impegni previsti dagli accordi e non ci siano appigli per nessuno”.
Il governo, in considerazione della strategicità della siderurgia del Paese ha indicato anche “la possibilità del ricorso alla golden power, quindi ad una legge speciale – ha detto Landini – che sarebbe utile per noi affrontasse non solo la questione di Taranto, ma tutta la questione dell’acciaio nel Paese”. Entrambi i ministri, “si sono dichiarati disponibili ad un confronto sull’accordo Invitalia con i sindacati, che noi abbiamo chiesto stabilimento per stabilimento, questo è un modo per garantire le qualità delle produzioni. Abbiamo ribadito che anche per noi l’acciaio è strategico e che non siamo disponibili a perdere nemmeno un posto di lavoro e nessuno stabilimento”.
Positivo anche il commento della segretaria generale Cisl Annamaria Furlan: “Possiamo dire che è stato un incontro costruttivo. Il governo ha ribadito come la produzione di acciaio sia strategica nel nostro Paese. Attraverso il Recovery Plan dobbiamo immaginare un paese che riprende a crescere e dentro questa ripresa l’acciaio sarà fondamentale. Per noi è importante il fatto che il Ministro abbia confermato l’accordo di dicembre scorso del precedente governo e quindi l’ingresso di Invitalia nella compagine societaria e gli investimenti necessari. Certo ci preoccupa la sentenza del Tar ma aspettiamo la decisione finale”.
Per Roberto Benaglia leader della Fim: “L’incontro ha permesso di rimettere in fila le necessità e priorità che abbiamo di fronte alla vertenza ex Ilva che vive oggi nella massima incertezza. Adesso serve concretezza di questi impegni politici e ritornare ad un tavolo contrattuale che costruisca le condizioni per un accordo sindacale”.
Per l’Usb “le risposte vanno date alla città e ai lavoratori e non alla multinazionale”. Sasha Colautti di Usb Lavoro Privato Nazionale e Francesco Rizzo dell’Usb provinciale Taranto, hanno rimarcato che “malgrado otto mesi di incontri del nuovo piano industriale non vi è nessuna traccia concreta, ma solo generiche affermazioni o semplici dichiarazioni di intenti”. Inoltre, i sindacalisti hanno “rappresentato con forza la questione appalti, sui continui mancati o ritardati pagamenti che mettono a disagio migliaia di famiglie. E hanno evidenziato la centralità della “partecipazione degli enti locali alla discussione”.
All’incontro hanno preso parte i vertici dell’Ugl, il segretario generale, Paolo Capone, le segreterie nazionali Metalmeccanici con Antonio Spera e per la Segreteria Chimici Alessandro Calabrese e Concetta Di Ponzio. Capone, nel suo intervento, ha ribadito che “l’ambientalizzazione è prioritaria per il territorio ed i cittadini” e che “Invitalia deve rispettare i suoi impegni economici e industriali”. Per Calabrese “l’obiettivo di un siderurgico funzionante, esclusivamente nel rispetto delle norme ambientali con una vera riqualificazione, è indiscutibilmente legato al reintegro di tutti i lavoratori, compresi coloro che ad oggi, sono ancora in amministrazione straordinaria”.
Sull’annuncio di Giorgetti di incontrare Melucci ed Emiliano il consigliere regionale Pd Vincenzo Di Gregorio ha auspicato che “il confronto si svolga quanto prima perché Taranto non può aspettare ulteriormente”. Ma, ha precisato, “non basta una semplice consultazione, servono impegni, interventi, fatti concreti”.