Oggi si celebra la Giornata mondiale della Terra 2022. È una ricorrenza che si ripete ogni 22 aprile dal 1970 per sensibilizzare il mondo sull’importanza della conservazione delle risorse naturali della Terra. Con il passare degli anni è diventato il più potente avvenimento educativo ed informativo per tutela del Pianeta riuscendo a mobilitare oltre un miliardo di persone nei 193 Paesi dell’ONU coinvolti.
Il tema annunciato dagli organizzatori quest’anno è “Investire nel nostro Pianeta” per combattere il cambiamento climatico e per attivare tutti – governi, cittadini e imprese – a fare la propria parte.
Esiste quindi una responsabilità individuale che ciascuno deve vivere in piena coscienza e che può e deve essere costantemente sollecitata attraverso cicli educativi e formativi rivolti anche alle giovani generazioni. E l’ANCRI da anni è scesa in campo per promuovere la cultura ambientale.
Come richiesto testualmente dalle sue finalità statutarie, L’ANCRI con il coordinamento del suo delegato alla protezione civile e all’ambiente, Ing. Paolo Ghezzi, promuove costantemente iniziative, soprattutto divulgative, per “contribuire alla tutela dell’ambiente, della biodiversità, della salute”.
Con la recente riformulazione degli artt. 9 e 41 della costituzionale, approvati prima della guerra disumana in corso, la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi ha acquisito un valore primario costituzionalmente protetto, “nell’interesse delle future generazioni.” Sul tema l’ANCRI ha organizzato una puntata del programma televisivi “Monitor” di Italia 7 con la partecipazione di rappresentanti dei vari organismi interessati compresa la Corte costituzionale.
La sopravvenuta crisi energetica e alimentare, con i drammatici scenari di guerra in corso alle porte dell’Europa, sta rendendo inevitabile una seria riflessione per un nuovo approccio pragmatico e meno burocratico dell’ambiente e una rivisitazione dei vincoli paesaggistici e ambientali
Sono saltate tutte le previsioni e gli equilibri internazionali, modificando velocemente gli scenari consolidati tanto da rendere urgente la valutazione di ogni possibile percorso che porti verso l’autosufficienza energetica e alimentare.
Il momento e’ senz’altro delicato ed e’ proprio di fronte a questi scenari di rapida incertezza, in cui vengono meno le sicurezze acquisite e la possibilita’ di pensare e programmare in condizioni di benessere e tranquillità’ diffuse, che si mostrano nella loro reale solidità, le convinzioni di base ed i principi ispiratori della politica di tutela ambientale europea, e degli indirizzi nazionali in materia.
Infatti, nonostante gli impegni assunti per raggiungere gli obiettivi dell’agenda 2030, si torna a ipotizzate il ricorso alle centrali a Carbone, sembra riaprirsi il dibattito sul nucleare, si indebolisce l’azione incisiva per la lotta al cambiamento climatico. Cambiano velocemente i paradigmi e gli assiomi, a riprova che un equilibrio di tutela planetaria diventa complesso in presenza di forti disuguaglianze e priorita’ molto differenziate tra aree geografiche.
Di fronte alle necessita’ di autosufficienza per bisogni primari e alimentari, non sono oggi da escludere allentamenti di vincolo alla coltivazione di cereali che,anzi, potrebbe essere incentivata; diventa una possibilita’ concreta il rinvio dei progetti di trasformazione in aree boschive improduttive di alcuni terreni oggi vocati alla produzione agricola.
Diventano meno insuperabili i vincoli per lo sviluppo del fotovoltaico e delle fonti rinnovabili e si comprende quanto possa essere utile accelerarne la realizzazione, si rimette al centro dell’azione politica la necessita’ di favorire la ricerca di gas naturale e altre fonti energetiche.
In pochi mesi l’orrore di questo conflitto, oltre a ridisegnare in prospettiva l’equilibrio geopolitico mondiale, pone ciascun Paese di fronte a una rivalutazione di punti fermi, anche nella tutela ambientale, che sembravano acquisiti e inamovibili.
ANCRI cerchera’ di favorire il dibattito e l’analisi di questi temi contribuendo con proposte e rivolgendosi, come sempre, ai giovani.
E in questa giornata, dedicata alla terra, ANCRI auspica che si possa investire prima di tutto in politiche di pace che, come dimostrano i fatti, sono anche quelle che consentono di porre al centro degli sforzi comuni la tutela del pianeta e del suo ambiente.