Un mese fa aveva dato fuoco al parco del Mirto perchè voleva uccidere le zanzare. Un 45enne tarantino A.D. era stato quindi arrestato dalla Polizia di Stato per il reato di incendio boschivo. Ora i suoi difensori, gli avvocati Maurizio Besio e Laura Silletti hanno chiesto un processo con il rito abbreviato.
Il giorno dell’incendio grazie alla tempestiva segnalazione di un cittadino, fatta al 113 e alla sala operativa dei Vigili del Fuoco era stato possibile intervenire evitando il peggio.
L’uomo, infatti, affacciandosi alla finestra della propria abitazione prospiciente il Parco del Mirto, si era accorto di una colonna di fumo e della presenza di una persona che, con frequenza, si spostava tra il fumo e l’area circostante.
Visto che già in passato l’area era stata più volte interessata da incendi aveva provveduto a lanciare l’allarme.
Sul posto era intervenuta la Volante che aveva riscontrato sia la colonna di fumo, generata da un cumulo di rami secchi, sia l’uomo che cercava di spegnere le fiamme, utilizzando altri rami secchi raccolti da un albero. Alla richiesta delle generalità da parte degli agenti, l’uomo aveva dichiarato di aver appiccato le fiamme con lo scopo di uccidere le zanzare.
Intanto sul posto erano intervenuti i vigili del fuoco i quali si erano adoperati per spegnere le fiamme e mettere in sicurezza l’area.
I poliziotti avevano così proceduto alla perquisi
zione dell’uomo. I controlli avevano consentito di rinvenire all’interno di un sacchetto di plastica, un accendino che si trovava a tre metri di distanza dal
braciere, un telefonino cellulare, qualche spicciolo e un fazzoletto di carta contenente erbette di
campagna.
Da un sopralluogo dell’area era emersa la presenza, a circa due metri, di due tronchi di alberi che presentavano la corteccia bruciata mentre a tre metri di distanza si trovavano rami di alberi piantumati, alti circa cinque metri, secchi e quindi, facilmente infiammabili.
Ora l’uomo potrebbe essere processato con il rito abbreviato.