L’immunità e la revisione dell’Aia. I nodi sono arrivati al pettine e lo scontro si è fatto pericolosamente più cruento.
Andiamo per ordine: nel decreto imprese è stata introdotta una norma che prevede tutele legali vincolate al rispetto del piano ambientale. Una sorta di immunità vincolata, insomma, che il ministro Luigi Di Maio ha presentato come «“norma di equilibrio». Detta così sembrerebbe una configurazione normativa accettabile che consentirebbe ad Arcelor Mittal di portare a termine il piano ambientale senza con ciò dover rispondere di eventuali situazioni pregresse. Allo stesso tempo Di Maio ha avuto parole dure per l’azienda, tacciata di aver assunto un atteggiamento ricattatorio.
Ora, il testo di questa norma sulle tutele a scadenza non è ancora noto. Sembra che non sia stato diffuso nemmeno ai parlamentari. I dubbi: è troppo morbido e Di Maio, già di suo in grave difficoltà politica per le vicissitudini del governo, teme ulteriori contraccolpi all’interno del suo stesso partito? Oppure il ministro vuole tenere sulla corda Arcelor Mittal, anche alla luce delle recenti esternazioni che sono arrivate dai vertici aziendali? O ancora si tratta di un testo che potrebbe suscitare una reazione aziendale poi difficile da gestire?
Poi c’è la questione dell’Aia – tema forse ancora più sensibile – con le durissime dichiarazioni del sindaco Melucci e l’immediata replica di Arcelor Mittal.
Si viaggia, insomma, su un filo sottilissimo. La sensazione è che basterebbe un soffio per far perdere un equilibrio così precario.
Su troppe ambiguità si è giocato in questi mesi. E i nodi, prima o poi, vengono al pettine.
Enzo Ferrari
Direttore responsabile
La realtà purtroppo è solo una… ArcelorMittal è venuta a Taranto con un solo scopo : quello di fare soldi a qualsiasi costo…. E per come si stanno comportando sembrano estremamente più spietati dei loro predecessori…… Ancora una volta qualcuno accoglie il nuovo come fosse un salvatore…. Non certo dei tarantini e di questo territorio così a lungo violentato
E inutile girare e rigirare la frittata deve chiudere anche per il rispetto di tutti i lavoratori morti