GROTTAGLIE – E’ partita l’operazione di abbattimento dei 74 alberi di pino ma la città è divisa.
C’è chi condivide la decisione dell’amministrazione D’Alò di abbattere gli alberi perchè esiste un pericolo di schianto in caso di forte vento o perché le radici hanno divelto alcune parti di strade e marciapiedi. Molti altri la contestano perchè ritengono che con l’abbattimento si rinuncerebbe ad un patrimonio naturalistico importante.

Contro l’operazione di abbattimento il gruppo consiliere Articolo Uno che, nei giorni scorsi, ha presentato una interrogazione per sospendere l’abbattimento chiedendo di rivolgersi all’Ordine dei dottori agronomi e dottori forestali per effettuare un monitoraggio del patrimonio arboreo cittadino, per comprendere la valutazione della stabilità, onde poter stabilire gli alberi che possono permanere a dimora, magari operando un’adeguata potatura, e quelli che devono essere invece abbattuti per prevenire eventuali danni a cose e persone.
“Tale decisione appare assolutamente sproporzionata e immotivata anche perché a Grottaglie ci sono migliaia di alberi di pino che svolgono una funzione essenziale per l’ambiente, il paesaggio e la salute dei cittadini per cui la logica ed assurda conclusione dovrebbe portare ad un ingente numero di alberi che sarebbero abbattuti- ha scritto nella interrogazione il gruppo consiliare Articolo Uno- anche il successivo reimpianto di alberi con apparati radicali meno superficiali non può giustificare la decisione degli amministratori in quanto i nuovi alberi hanno bisogno di anni per sviluppare la necessaria chioma e ripristinare l’ottimale precedente situazione. Le alternative ci sono ovviamente al netto dei casi in cui diventa obbligatorio l’abbattimento degli alberi come quelli con i tronchi molto inclinati che, in caso di forte maltempo, potrebbero cadere procurando danni a cose e persone. Oppure alberi particolarmente protesi verso il ciglio stradale che possono creare pericolo per i veicoli che vi transitano o casi in cui le radici hanno fortemente invaso sotterranei di abitazioni procurando danni e disagi per i cittadini. E’ essenziale abbandonare un approccio superficiale al problema e rivolgersi a professionalità competenti come l’Ordine dei dottori agronomi e dottori forestali che, in più occasioni, hanno espresso motivati pareri contrari a questa pratica semplicistica degli abbattimenti indicando soluzioni alternative molto più rispettose per l’ambiente”.