«Pianificare immediatamente un tavolo di discussione e confronto sul tema, sulla sintesi di quanto appreso nei giorni scorsi relativamente al paventato affidamento e gestione del sistema degli appalti da parte di Arcelor Mittal, che si prefigurerebbe in linea con l’affidamento dei diversi rami di appartenenza delle ditte di appalto verso società/consorzi partecipate del gruppo, le quali da quanto appreso, decreterebbero costi di esecuzione con tagli prossimi al 40% circa rispetto agli attuali». È la richiesta avanzata dalla Uilm di Taranto in merito all’appalto e indotto Arcelor Mittal. «Ribadiamo la centralità e l’importanza del sistema degli appalti e dell’indotto in relazione al valido utilizzo degli stessi, per le premesse contenute nella comunicazione dello scorso 20 maggio attraverso la quale abbiamo inteso focalizzare le ragioni a nostro giudizio per impedirne la materiale deriva».
La Uil ritiene «fondamentale pianificare immediatamente un tavolo di discussione e confronto sul tema, sulla sintesi di quanto appreso nei giorni scorsi relativamente al paventato affidamento e gestione del sistema degli appalti da parte di Arcelor Mittal, che si prefigurerebbe in linea con l’affidamento dei diversi rami di appartenenza delle ditte di appalto verso società/consorzi partecipate del gruppo, le quali da quanto appreso, decreterebbero costi di esecuzione con tagli prossimi al 40% circa rispetto agli attuali. Pur ritenendo superfluo ribadire la rilevanza del sistema degli appalti e dell’indotto in ambito siderurgico e della metalmeccanica più in generale – evidenzia Antonio Talò, segretario generale della Uilm di Taranto – è opportuno sottolineare quanto sia imprescindibile garantire la salvaguardia della professionalità di esecuzione delle attività per via dell’elevato grado di complessità di esecuzione in tale ambito; presupposto questo che ci pone in netta contraddizione rispetto ad ogni possibile logica di “svendita di questo settore al migliore offerente”, con risparmi sulla sicurezza, sul costo dei materiali e del lavoro.
Quest’ultimo dovrà intendersi totalmente tutelato in ragione ad ogni possibile gestione presente e futura dell’intero sistema appalti, partendo dalla salvaguardia occupazionale dei lavoratori senza distinzione alcuna tra le maestranze e sotto il profilo delle retribuzioni di fatto che ne qualificano professionalità e dignità. In mancanza di una convocazione immediata sul tema tesa a garantire quanto richiesto, non esiteremo a intraprendere forme di protesta a sostegno di questo prevalente settore e delle migliaia di lavoratori ad esso appartenenti».