Questa settimana il commento del prof. Antonio Fornaro è incentrato su San Pio da Pietrelcina e sulla festa e la devozione in terra jonica per i Santi Medici.
La Chiesa questa settimana festeggia , tra gli altri, i seguenti Santi: Santa Tecla, San Pacifico che predisse il terremoto del 1703, i Santi Cosma e Damiano che devono la loro fama alla famiglia fiorentina de’ Medici che li adottò come santi protettori storpiando il nome di Cosma in Cosimo; San Vincenzo de’ Paoli, fondatore elle Suore Vincenziane della Carità che a Taranto operano nell’Istituto Maria Immacolata nella omonima piazza.
E’ anche fondatore dei “Lazzarati” delle Dame della Carità.
Questa settimana la Chiesa festeggia la Madonna sotto i seguenti titoli: Nostra Signora della Gioia, della Mercede, del Deserto e delle Grazie.
Questa settimana i detti fanno riferimento ai Santi Medici e alla Salute. Essi sono: “per i Santi Cosa e Damiano, ogni male si allontana”, “poveretti e malati sono da tutti abbandonati”, “chi tiene salute, tiene ricchezza”, “la salute si piange quando si perde”, “la febbre abbatte anche il leone”, “il medico studia e il malato muore”, “la vecchiaia è una brutta carogna”.
Sono numerosi i pellegrini tarantini che questa mattina raggiungeranno San Giovanni Rotondo per prendere parte alla tradizionale veglia del 23 settembre in cui si ricorda il giorno della morte di Padre Pio avvenuta cinquantuno anni fa, ma anche per festeggiare la sua memoria liturgica da Santo. Coloro che non avranno la possibilità di recarsi a San Giovanni Rotondo parteciperanno alle numerose iniziative programmate nelle varie chiese cittadine e in quelle della provincia jonica.
E’ grande, antico, molto sentito e diffuso il culto verso i Santi Medici da parte delle nostre genti. I Santi vengono invocati da tutti coloro che sono alle prese con malattie particolarmente gravi in quasi tutti i Comuni della provincia jonica, senza dimenticare che a Oria, in località Macchie, sorge uno dei Santuari più noti in Italia dedicati ai Santi Medici. Ricordiamo la particolare devozione in Alberobello e a Bitonto, a Gaeta, ad Isernia, a Matera, a Ravello, ad Anela, in provincia di Sassari. Nella provincia jonica è la festa particolarmente sentita e vissuta a San Marzano di San Giuseppe, a Massafra, a Montemesola, a Talsano, a Fragagnano e a Laterza.
I Santi Medici sono considerati i risanatori di ogni male, ma specialmente di quelli dei reni e della gola. Li venerano come loro patroni, i medici, i chirurgi, i farmacisti, i barbieri. Inoltre la Facoltà di Medicina di Bologna volle sul proprio gonfalone e sul Sigillum Magnum l’effige dei Santi Medici.
Ma veniamo a Taranto dove la devozione dei Santi Medici è molto sentita e praticata da secoli. Anticamente i Santi Medici sono stati venerati nella antica chiesa di via di Mezzo chiusa purtroppo al culto dal 1998. La chiesa originale altro non era che una abitazione privata trasformata poi in chiesa.
Il nome della stessa chiesa di Santa Maria di Costantinopoli perché nella stessa trovò ospitalità la Confraternita con lo stesso nome e che erroneamente i tarantini chiamano con il nome di Confraternita dei Santi Medici. A Taranto da venti anni alla chiesa dei Santi Medici alla Salinella c’è una confraternita intitolata ai Santi Cosma e Damiano.
Oggi nella città antica di Taranto vengono portati in processione i simulacri