GINOSA – Il paesaggio della gravina di Ginosa torna a trasformarsi in un set naturale per il film di Terrence Malick, il celebre regista statunitense de “La sottile linea rossa”.
Il tre volte candidato al Premio Oscar ha scelto il rione Rivolta per ambientare parte del suo nuovo lavoro il cui titolo dovrebbe essere “The last planet’’ e che narrerà la vita di Gesù.
Secondo alcune indiscrezioni, il protagonista potrebbe essere Mark Rylance, già premio Oscar.
Via Belledonne è rimasta chiusa al traffico nella giornata del 10 ottobre per consentire alla troupe di accedere alla gravina.
«Sapere che Terrence Malick ha scelto Ginosa e la nostra gravina per girare il suo prossimo film, ci riempie di orgoglio – hanno dichiarato l’assessore Emiliana Bitetti e il consigliere Sergio Basta – Il regista è rimasto subito incantato dall’habitat rupestre e nel giro di pochi giorni dal sopralluogo è stato tutto preparato nei minimi dettagli per il primo ciak.
Tra l’altro, Malick ha scelto di essere presente personalmente sul luogo delle riprese, a differenza di quanto accaduto a Matera e Gravina.
L’Amministrazione si è impegnata sin dal principio dal punto di vista organizzativo e logistico assieme allo staff del film, al fine di rendere i luoghi sicuri e vivibili.
Ginosa sempre più meta di registi e attori di fama internazionale. La nostra città sta pian piano en-trando in maniera sistematica nel circuito cinematografico nazionale e internazionale di qualità.
L’augurio è che questo lungometraggio possa valere l’agognata statuetta d’oro al regista e, perchè no, anche agli attori».
Malick è noto per il suo perfezionismo maniacale. Nonostante abbia diretto appena dieci film nell’arco di cinquant’anni di carriera, è considerato un regista di prestigio. I suoi film sono noti per le loro riflessioni filosofiche e spirituali, lo stile registico ricercato ed ermetico, i temi naturalistici affrontati e per il dividere quasi sempre i giudizi della critica o del pubblico. Ha vinto la Palma d’oro a Cannes nel 2011 per The Tree of Life, l’Orso d’Oro a Berlino nel 1999 per La sottile linea rossa, il premio per la regia a Cannes nel 1979 per I giorni del cielo e la Concha de Oro al Festival di San Sebastián, nel 1974, per il film d’esordio La rabbia giovane. È stato candidato anche due volte al Leone d’oro a Venezia.