Ultimo scorcio della stagione lirica del Teatro di San Carlo di Napoli, con uno dei titoli più amati dal grande pubblico: La Traviata di Giuseppe Verdi, capolavoro che è tornato in scena da venerdì 20 settembre sino al 5 ottobre nell’applaudita versione firmata per la regia da Lorenzo Amato.
«Concepire e mettere in scena La traviata non è stato un lavoro preparato a tavolino con lucida razionalità. – ha affermato il registao – Piuttosto si è trattato di una riflessione sulla malattia, il tempo che scorre via inesorabile, l’amore, la violenza delle convenzioni sociali, l’ipocrisia, il sacrificio e infine la morte.
Al centro dello spazio scenico, su un fondale trasparente come un vetro, la pioggia scorre implacabilmente per l’intera durata dello spettacolo. Un elemento che potrebbe essere visto come semplice metafora di una Parigi grigia, fredda e piovosa, ma che per me rappresenta molto di più: straniamento, allusione, stato d’animo, dolore, fino a quell’offuscamento della vista che le malattie particolarmente debilitanti provocano in ciascuno di noi». Sul podio, a dirigere Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo (quest’ultimo preparato da Gea Garatti Ansini) si sono alternati Stefano Ranzani ed il tarantino Domenico Longo ( impegnato nelle repliche del 4 e del 5 ottobre). Interamente dipinte a mano le preziose scenografie di Ezio Frigerio, frutto di un lavoro di altissimo artigianato, realizzato in collaborazione con i Laboratori artistici del Teatro di San Carlo, che si rifà direttamente alla tradizione ottocentesca. I costumi sono di Franca Squarciapino, la coreografie eseguite dal Balletto del Teatro di San Carlo sono di Giancarlo Stiscia, le luci di Marco Giusti. Il cast ha visto alternarsi Claudia Pavone e Maria Mudryak nel ruolo di Violetta Valéry, Antonio Poli e Alessandro Scotto di Luzio in quello di Alfredo Germont mentre ad interpretare Giorgio Germont si sono avvicendati Alessandro Luogo, Roberto de Candia e Domenico Balzani. A dare volto e voce a Flora Bervoix Candida Guida e Mariangela Marini, mentre Michela Petrino e Ma Fei hanno interpretato Annina. E ancora, Lorenzo Izzo è stato Gastone, Roberto Accurso il Barone Douphol, Nicola Ebau e Lin Chenyang il Marchese d’Obigny e Francesco Musinu il Dottor Grenvil. Come sempre, il Maestro Domenico Longo, docente di Violoncello all’ISSM “G. Paisiello, ha diretto con grande maestria, riscuotendo un entusiastico apprezzamento del numeroso pubblico e di tutti gli orchestrali e coristi.
L’attività della direzione d’orchestra di Longo ha ormai raggiunto livelli di altissima professionalità, in campo nazionale ed europeo. Negli scorsi anni Longo è stato più volte invitato in Portogallo a dirigere la prestigiosa “Orquestra Sinfónica Portuguesa”, nella produzione dell’opera lirica “Turandot” di Giacomo Puccini e l’altrettanto prestigiosa Orchestra del Teatro “São Carlos” di Lisbona.
Ci auguriamo che questo ennesimo successo del M° Longo sia un viatico di buon augurio per il processo di statizzazione del “Paisiello”, che l’attuale Consiglio di Amministrazione, presieduto dal Prof. Domenico Rana, sta portando avanti con grande abnegazione.