MONTEMESOLA – Continua l’avanzata della Xylella fastidiosa con altri ulivi infetti nelle province di Taranto e Brindisi.
Lo denuncia la Coldiretti Puglia sulla base dei risultati delle analisi sui campioni di olivi prelevati nel secondo monitoraggio 2019 e pubblicati su Infoxyella. Le nuove infezioni riguardano due alberi a Montemesola, uno a Monteiasi, trentotto a Ostuni, cinque a Fasano, due a Latiano, diciannoive a Carovigno, sei a Ceglie Messapica, due a Montemesola, uno a Monteiasi.
«Le nuove infezioni accertate- ha sottolineato Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia – confermano che continua la virata e l’avanzata della malattia sul fronte tarantino verso Matera, mentre la numerosità delle infezioni riscontrate a Carovigno disegnano uno scenario oscuro già visto nei casi di Oria e Francavilla, dove per non abbattere quarantasette ulivi malati, con espianti bloccati dai ricorsi al Tar, sono morti 3.100 alberi.
In sei anni – ha evidenziato Muraglia – il danno del patrimonio olivicolo ha superato 1,6 miliardi di euro.
Non esistono cure per salvare gli ulivi monumentali infetti da Xylella – ha proseguito il presidente di Coldiretti Puglia – unica strada per tentare di salvarli è la pratica dell’innesto.
E’ necessario che la Regione Puglia recuperi i gravi ritardi e definisca quanto prima un protocollo tecnico di utilizzo, in modo da avere riferimenti chiari. L’innesto- ha concluso Savino Muraglia – può rappresentare una speranza per il mondo produttivo olivicolo-oleario, ma soprattutto può rappresentare la speranza della tutela paesaggistica soprattutto della Piana degli Ulivi monumentali».
La Xylella fastidiosa da anni sta funestando la produzione olivicola pugliese e si ipotizza che, se il microorganismo si diffondesse in tutto il territorio europeo, potrebbe provocare una calo della produzione (in valore) del 35% negli olivi più giovani e addirittura del 70% nelle piante di oltre 30 anni, con perdite pari a 5,5 miliardi di euro l’anno.