D’Agostino inventa, Oggiano realizza.
Il Taranto di Panarelli (squalificato, al suo posto ancora Gianluca Triuzzi) vince ancora, sul campo non semplice di Vallo della Lucania, e soprattutto pare aver ritrovato uno dei suoi uomini chiave. Proprio Stefano D’Agostino, con un assist geniale a centrocampo, ha dato la palla che Oggiano è stato poi bravo a finalizzare. È chiaro che anche dal fantasista ligure passano le ambizioni del club ionico di lottare per la promozione, anche in ragione di una classifica che vede la squadra tarantina assolutamente in corsa.
La Gelbison, tra le mura amiche dello stadio Morra, prima di ieri pomeriggio non aveva mai perso e non aveva subito nessuna rete. Seconda vittoria consecutiva quindi per i rossoblù che puntano sulla continuità per restare aggrappati al vertice della classifica.
Domenica turno casalingo contro l’Agropoli. Sposito; Pelliccia (82’ Masi), Luigi Manzo, Benvenga, Ferrara; Cuccurullo (67’ Marino), Stefano Manzo; Oggiano (60’ Matute), D’Agostino, Guaita (72’ Favetta); Genchi (87’ Croce): questo il Taranto sceso in campo.
La Gelbison aveva schierato D’Agostino; Caruso, Cassaro, Mautone (63’ Rizzo), De Gregorio; Uliano, Diop (46’ Maio), Passaro (78’ Zanghi); Pipolo (88’ Zullo); Orlando (55’ Tandara), Varela.
«Sapevamo che giocare su questo campo sarebbe stato difficilissimo. Durante la settimana ci siamo allenati tanto per fronteggiare una squadra che sul campo ha dimostrato tutto il suo valore» ha dichiarato nel dopogara l’autore del gol vittoria. « Ringrazio Stefano D’Agostino, che mi ha dato una palla magnifica. Questo successo ci dà tantissimo morale, dobbiamo archiviarlo e pensare al prossimo match» ha continuato Oggiano. Il Taranto dimostra quindi di esserci, nella corsa al primato. A precedere i ragazzi di Panarelli in classifica sono Bitonto, Foggia e Fasano: ma siamo in un fazzoletto di punti, l’impressione è che in questo girone sinora senza padroni i rossoblu possano davvero essere grandi protagonisti. Del resto, con un D’Agostino così davvero il Taranto non appare secondo a nessuno.