Come di consueto anche questa settimana sono in giro per l’Europa a caccia di band, formazioni oppure dj producer che hanno catturato la mia attenzione. Mi trovo nuovamente in Germania, cosa che non mi pesa affatto, dal momento che ritengo questo Paese la capitale del nu jazz e soprattutto perchè sto per incontrare Mister Martin Kratzenstein, leader dei “Club des Belugas” formazione, insieme a pochissime altre, da annoverare tra le mie preferite.
I “Club des Belugas” sono una delle principali band nu jazz non solo in Europa, ma anche nel mondo. Con 56.000 follower su Spotify, sono tra i primi dieci artisti nu jazz del mondo. Loro sono musicisti che riescono a combinare, con estrema facilità, gli stili europei contemporanei lounge e nu jazz
con i beats brasiliani, swing e american black soul degli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta, usando la loro creatività e intensità che sono davvero uniche.
La band è stata fondata nel 2002 da Maxim Illion e Kitty the Bill che, nel 2002, pubblicano il loro primo album dal titolo “Caviar at 3 a.m.”
È il 2003 quando salgono al numero 1 delle classifiche tedesche con il singolo “Hip Hip Chin Chin”: da allora hanno pubblicano 11 album in studio, un album live 2CD, un DVD live e 12 singoli.
L’undicesimo album in studio, “Strange things beyond the Sunny side”, esce il 27 settembre 2019.
Nel 2007 si esibiscono con ben 89 concerti in 90 giorni in Cina e, da allora, suonano più di 320 concerti in tutto il mondo, principalmente nei festival jazz. Ricevono Spanish Jazz Awards 2010 in due categorie: “best live act” e “Zoo Zizaro” come “miglior album jazz”.
JPF Awards 2017 (il più grande premio musicale indipendente al mondo) in cinque categorie: “Fishing for zebras” come “Best vocal jazz album” e 4 nomination per singoli brani in “Best vocal jazz song”, “Best instrumental track”, “Best cabaret song” e “Best modern pop song”. La loro musica è stata utilizzata per realizzare spot televisivi di successo e di grosse aziende internazionali, oltre che come sigla o colonna sonora per serie tv e spettacoli come Homeland, CSI Miami, CSI New York, Revenge, SYTYCD USA, Oprah Winfrey Show, Dancing with the stars USA e molti altri.
Hanno accompagnato film importanti, tra cui Vorotnichok (Russia 2017), Po Prostu Przyjaźń (Polonia 2017), Take My Nose Please (USA 2017), Kids in love (Regno Unito, 2016), Ressac (Canada 2013), Paris à Tout Prix (Francia 2013), Keep Surfing ( Germania 2009).
Per loro hanno lavorato cantanti dello spessore di Anna-Luca, AnneSchnell, Antoine
Villoutreix, Bajka, Brenda Boykin, Dean Bowman, Ester Rada, Ferank Manseed, Hélène Vogelsinger, Iain Mackenzie, Jean Honeymoon, Jen Kearney, Lene Riebau, Maya Fadeeva e Veronika Harcsa. Per giunta i “Club des Belugas” sono stati la prima band in assoluto a fare un remix legale di una canzone di Dean Martin, “Mambo Italiano”, autorizzato da Capitol / EMi e dalla famiglia dell’artista. Credo che questo sia più che sufficiente per farvi comprendere l’emozione che provo nel chiacchierare con Mister Kratzenstein dal momento che il nu jazz e il nu funk sono i generi di cui mi occupo maggiormente.
A loro, come agli altri, chiedo quale sia la situazione musicale nel loro Paese.
“Sarebbe esattamente la stessa se la band e le nostre etichette fossero dislocate in Francia, Italia, Regno Unito o anche in piccoli paesi europei: abbiamo le nostre etichette, la Glamjazz Records e la ChinChin Records – rispondono – Quindi possiamo prendere le nostre decisioni sulle canzoni che vogliamo pubblicaree. Se dovessimo, invece trattare con un’altra etichetta discografica la situazione non sarebbe così facile per noi, probabilmente. La nostra etichetta ChinChin Records è stata fondata nel 1989: questo il che significa che abbiamoavuto abbastanza tempo per imporre lo stile dell’etichetta e lo stile musicale dei “Club des Belugas”».
Il gruppo ha tenuto molti concerti dal vivo, principalmente in Europa, ma anche in Brasile,Cina, Azerbaigian, Georgia. E non solo.
Abbastanza divertente è il fatto che non abbiano tanto suonato dal vivo in Germania così come all’estero.
«La maggior parte dei nostri concerti ha avuto luogo in Russia – aggiungono – in Romania, nei Paesi Bassi e nel Portogallo.
Piattaforme di streaming come Spotify, Apple Music, Deezer, YouTube rendono il mondo uno spazio aperto.Quasi ogni persona su questo pianeta è in grado di trovare e suonare la nostra musica.
Tramite i nostri account di artisti su Spotify, Apple Music e Deezer, siamo in grado di verificare in quali Paesi si trovano i nostri ascoltatori e follower.
Stati Uniti, Germania, Francia, Spagna, Regno Unito, Olanda, Italia, Turchia, Brasile e Messico sono in ordine i Paesi che ci seguono con più interesse.
Quindi, come puoi facilmente vedere e comprendere, la Germania, in questo contesto, riveste poca importanza per la nostra musica: siamo più una cosa internazionale».
A questo punto è arrivato il momento dei saluti che avvengono ovviamente con affetto, mentre io corro ad ascoltare il loro ultimo album uscito proprio di recente.
A presto!