Questa settimana resto in Italia e per la precisione nella capitale per saperne di più sui Gabin, un duo che tanto bene ha fatto in tutto il mondo dando credibilità musicale al nostro Paese, come pochissimi altri.
Gabin è un progetto che inizia la sua attività nell’ambito della scena electro-lounge-jazz nel 2002 dall’incontro del musicista e produttore Max Bottini con il dj e produttore Filippo Clary. Da allora Gabin è diventato un laboratorio mutante di idee, suoni e sperimentazioni.
Il primo album omonimo ha avuto un grande impatto sui mercati internazionali ed è stato pubblicato in moltissimi Paesi. Con il secondo, “Mr Freedom”, arriva un record per un album italiano: quattro diverse tracce dallo stesso album sono state sincronizzate per quattro diversi film, tra cui “Monster in law” (con Jennifer Lopez e Jane Fonda) e “I Fantastici 4”, oltre ad un numero incredibile di episodi di “Six feet under” e “Grey ‘s Anatomy”.
Il terzo album, “Third e double”, ha visto un interessante cambiamento di direzione nei suoni che si diversificano ancora e ampliano gli orizzonti, tanto da
lasciar trapelare la diversità artistica dei due Gabin.
Lungo il percorso tanti sono stati gli incontri, gli scambi, le scoperte, le conferme. Prima fra tutti una delle voci più importanti del jazz mondiale, quella della già pluri-premiata con Grammy e Tony Awards Dee Dee Bridgewater, protagonista dell’hit single “Into my soul”. E poi Mia Cooper, grandissima interprete oltre che autrice di molti dei testi; la strepitosa Flora Purim, una delle stelle più brillanti della musica brasiliana e internazionale, già al fianco di artisti come Gil Evans, Stan Getz, Chick Corea, Dizzy Gillespie e Airto Moreira; l’indimenticabile Edwyn Collins di “A girl like you”; Zee Gachette (aka Z-Star)lo straordinario talento anglo-caraibico che come un ciclone ha attraversato lo studio di registrazione, Gary Go, giovane promessa inglese che con il suo impeccabile stile da crooner ha meravigliosamente interpretato la leggera passeggiata romana di City Song; Nadeah Miranda, la bionda chenteuse deiNouvelle Vague, E last but not least, come si dice, l’inconfondibile voce di una rockstar di calibro mondiale quale fu il compianto Chris Cornell che accettò entusiasticamente l’invito a cantare uno dei brani più personali ed intimi del disco, Lies.
Allo scoccare dei primi dieci anni di intensa attività nel 2012 i Gabin hanno dato alle stampe la prima raccolta di successi “Gabin – The first ten years” che viene licenziato in Russia e CSI, Polonia, Corea del Sud, Tailandia, Grecia e Cipro, Turchia, Ungheria, Bulgaria, Spagna, Sud America, Israele, GAS, Regno
Unito, Scandinavia e Finlandia, Francia, Singapore, Malesia, Hong Kong e Taiwan, India, Arabia e Medio Oriente, Sud Africa, Romania, Brasile.
Tra le collaborazioni anche quella con Ace degli Skunk Anansie alle chitarre per una splendida versione acustica di “Lies” con Chris Cornell alla voce e una nuova versione di “Keep it cool” con Mozez, ex frontman dei britannici Zero7; entrambi i brani sono contenuti in TAD/replay, un tentativo di sintetizzare in un album singolo il doppio “Third and Double”, che in Italia ha avuto un impatto mozzafiato con il 1° posto della classifica degli album Itunes jazz per tre
settimane consecutive.
Alla fine del 2012 arriva la sincronizzazione per il nuovo film d’animazione della
Dreamworks , “Rise of the Guardians” con il brano “Bang Bang to the rock ‘n’
roll” che il “ best of” ha riportato all’attenzione dei media e che incorona senza
dubbio i Gabin tra gli artisti italiani la cui musica è maggiormente utilizzata in films, serie tv e pubblicità a livello internazionale.
L’approdo al silver screen suggerisce una propensione all’affresco melodico che prende spazio sin dal primo lavoro omonimo, nel quale a farla da protagonisti sono i pezzi strumentali, primo fra tutti “La Maison” dal quale ebbe origine tutto il progetto. Con Soundtrack System questa visione prende totalmente il sopravvento e Clary e Bottini, con l’unico featuring di Zee Gachette, aka Z-Star, si lasciano trasportare dall’incantesimo dei suoni per immergersi in un nuovo orizzonte dove il fascino del jazz, del soul e dell’elettronica si combinano rinnovati a comporre inedite alchimie.
Purtroppo, “Soundtrack System” è l’ultimo capitolo dei Gabin che subito dopo decidono di prendere strade diverse.
Nel 2016 viene pubblicato “The Supreme Collection” una nuova raccolta, una sorta di b-sides racchiuse in un doppio album che spinge fans di tutto il mondo a chiedere nuovo materiale dei Gabin, anche se già nel 2017 Massimo Bottini, con
lo pseudinmo Max Gabin pubblica “Keep on drivin’”, il suo primo album da solista in coppia con la cantante Mia Cooper.
Siamo alla fine del 2019 senza notizie, quasi.
Sia Massimo che Filippo sono in fase di missaggio e masterizzazione dei loro reciproci album di cui preferiamo non anticipare nulla, ma senz’altro faranno parlare ancora di loro.
Ed eccoci arrivati al momento di chiedergli cosa pensano dell’attuale situazione musicale in Italia.
Mi risponde Nico Spinosa: «In due righe è un po’ difficile trattare con serietà e completezza un argomento tanto vario. Comunque nel ‘92 in EMI già sostenevo la tesi che si dovesse puntare su un repertorio che guardasse all’estero.
Oggi la situazione in Italia, non è molto diversa da quella di altri Paesi: credo siasolo più accentuata, con il mercato monopolizzato dalle majors e le radio che fanno più caso allo spettacolo che alla qualità della musica, senza capacità ovolontà di provare a scoprire e lanciare nuovi talenti che non siano già pre-confezionati dai talent o dal circuito social della trap».
Ci salutiamo con affetto ma non prima di essermi fatto dare le dieci tracce preferite.
Eccole:
01) La Maison Gabin
02) Doo uap doo uap doo uap Gabin
03) Sweet Sadness Gabin
04) Into my soul Gabin
05) Lies Life can be so beautiful Gabin
06) Bang Bang to the Rock’n’Roll Gabin
07) So Many Nights Gabin
08) Lost and Found Gabin
09) Boomerang Gabin
10) The Alchemist Gabin