Sabato 4 gennaio alle ore 18, presso la Libreria Mandese, in viale Liguria, sarà presentato il libro “Il segreto di Marlene” di Luciano Varnadi Ceriello. Con l’autore ne parlerà Enzo Ferrari, direttore di TarantoBuonasera. Reading a cura dell’attrice Vania de Angelis.
TARANTO – Un viaggio tra Polonia, Venezia, Campania e Sicilia, un prete-soldato e due misteriosi personaggi che sveleranno la loro sorprendente identità di figure storiche realmente esistite. È intorno a questo enigmatico percorso – un viaggio non solo fisico, ma rivelazione di un cammino verso la ricerca di sé – che si sviluppa la trama di “Il segreto di Marlene” (Armando Curcio Editore), l’avvincente romanzo dello scrittore e cantautore Luciano Varnadi Ceriello. Si tratta del secondo capitolo della trilogia che ha come protagonista Reinhard Friedman. Il primo romanzo, “Il segreto di Chopin”, si è rivelato un successo editoriale, vincitore di venti premi letterari fra cui lo Spoleto Art Festival Letteratura 2018.
“Il segreto di Marlene” ha una architettura davvero unica, perché alla parte letteraria sono associate una parte musicale ed una pittorica. Alla fine di ogni capitolo del romanzo è inserito un testo che Luciano Varnadi Ceriello ha composto sulle melodie di ognuna delle 49 “Romanze senza parole” di Mendelssohn. E, come per il precedente lavoro, anche questa volta la pittrice Amelia Musella ha realizzato una serie di opere pittoriche ispirate ai personaggi che vivono nella trama del romanzo. Già nel precedente volume della trilogia, Varnadi aveva composto i testi per i “Notturni” di Chopin. Anzi, proprio dal compositore polacco è arrivata l’ispirazione per questa articolata opera letteraria.
«Tutto è cominciato con un sogno», racconta Luciano Varnadi Ceriello. «Sognai Chopin che mi chiedeva di scrivere i testi per i suoi Notturni. Per me che vengo dal rock e che fino ad allora non mi ero mai accostato alla musica classica, fu davvero sorprendente. Allora cominciai a “sentire” le parole. Mi si è aperto un mondo: ho scritto i testi dei Notturni e ho cominciato ad ascoltare musica classica. Con il secondo romanzo ho voluto ripetere l’esperienza di scrivere i testi, questa volta sulle musiche di Mendelssohn.
La musica è l’altra grande passione di questo originale autore che con il suo il progetto teatral-discografico “Oniric Chopin ProsiMeloMetro N. 1”, è stato finalista al Premio Tenco 2019 ed è stato premiato al Rive Gauche Festival. Un lavoro decisamente particolare, inciso con una delle più originali e introspettive figure della musica italiana d’autore: Juri Camisasca, storico amico e collaboratore di Franco Battiato, autore di un gioiello come “Nomadi” – cantata da Alice, Giuni Russo e dallo stesso Battiato – e coautore di “Torneremo ancora”, l’ultima canzone incisa dal maestro siciliano.
Un intreccio tra narrativa, esplorazioni musicali e ricerca interiore che forse sorprende lo stesso Varnadi: «Sono tendenzialmente ateo, ma sono alla ricerca di una illuminazione. Mi considero una persona in cammino. Prima c’era un muro tra me e la religione, adesso questo percorso mi affascina, anche se non ho ancora trovato la porta da aprire».
L’incontro con Camisasca: «Un incontro importante, perché lui ha vissuto un percorso interiore di illuminazione. L’ho conosciuto da suo semplice fan: avevo 18 anni e un amico mi regalò una cassetta con brani di Fabrizio De Andrè, Leo Ferrè e uno, appunto, di Camisasca che si intitolava “Scavando col badile”. Rimasi folgorato, anche se il nastro finiva prima della fine della canzone. Allora non c’era internet e sono stato anni senza sapere come terminasse quella canzone. L’ho scoperto solo molto più tardi quando riuscii a trovare il disco originale in vinile in un mercatino dell’usato».
Un fiume in piena, Luciano Varnadi ha già pronto il secondo volume del suo “ProsiMeloMetro”: una nuova contaminazione tra musica, prosa e poesia.
Enzo Ferrari
Direttore responsabile