“La strada è stata percorsa da piccole città e villaggi in collina in tutto il Paese; ma ora, per la prima volta, una città italiana offre i suoi palazzi abbandonati per la somma nominale di 1 euro (85 pence). Taranto, nel profondo sud dell’Italia, spera di dare nuova vita al suo pittoresco ma fatiscente centro storico, che sorge su un’isola stretta tra una laguna e il mare aperto”.
Il prestigioso quotidiano britannico Daily Telegraph si è occupato dell’iniziativa delle ‘case ad un euro’ a Taranto. Un argomento che non finisce di suscitare interesse, quindi – e non solo da noi.
Nick Squires, autore dell’articolo, ricorda che “i nuovi proprietari dovranno pagare il conto del ripristino delle proprietà, un costo che potrebbe ammontare a centinaia di migliaia di euro. Dovranno presentare un piano di restauro entro due mesi dall’assunzione della proprietà dell’edificio.
Sarà inoltre loro richiesto di occupare le proprietà, una condizione progettata per impedire agli speculatori di distruggerli e venderli con profitto.
La prevista rigenerazione del centro storico è anche un tentativo di cambiare l’immagine di Taranto, che nella mente di molti italiani significa solo una cosa: la presenza di un enorme acciaieria che è stata oggetto di controversie per anni”. Ancora, viene ricordato che “l’idea di acquisire una casa – e possibilmente una nuova vita – in Italia per un euro si è dimostrata così allettante che ora ci sono siti web che elencano i piccoli centri e le città collinari che hanno aderito all’iniziativa. L’idea è stata introdotta da Gangi in Sicilia nel 2011, dove il sindaco afferma che oltre 150 edifici sono stati restaurati e l’arrivo di nuovi arrivati ha dato nuova vita al luogo”. L’articolo è disponibile anche sul sito internet del giornale inglese, testata tra le più note ed autorevoli del giornalismo d’Oltremanica. L’annuncio per questa apertura alla vendita delle case comunali a 1 euro era stato dato dall’assessore comunale al patrimonio Francesca Viggiano in occasione della presentazione di Ecosistema Taranto, il programma di transizione che nell’arco di alcuni anni dovrebbe portare la città ad una dimensione più sostenibile. Al momento sono cinque gli edifici pronti a essere messi in vendita, ma l’offerta potrebbe essere ampliata.
«Stiamo facendo verifiche sui cespiti di proprietà comunale, compresi quelli derivanti da donazioni», ha spiegato l’assessore Viggiano. «Ora – continua Viggiano – siamo in fase di stesura del bando per definire l’iter da seguire». Si può presumere che tra qualche settimana il bando potrebbe essere pubblicato. Le case a un euro non hanno come finalità quella di dare una casa a chi non può permettersela: «Questo non è un piano di edilizia residenziale popolare. Gli alloggi per i meno abbienti sono un’altra cosa. Nel nostro caso stiamo cercando di attivare misure per ripopolare e dare sviluppo alla Città Vecchia. Staremo molto attenti a non permettere speculazioni, ma allo stesso tempo non possiamo permetterci di vendere le case a chi non può permettersi di sostenerne la ristrutturazione».