Caro Direttore,
leggo su “Buona sera Taranto” del 7 luglio u.s. un elzeviro dal titolo: “La classifica: Melucci al 100° posto”
Ne rimango interdetto. Quella classifica, per me, non è esatta.
Personalmente non ho mai incontrato il primo cittadino di Taranto, che è la mia città natale; ma, per amore di verità, (e non per colore di partito e d’altro che sia politicamente affine) debbo dire che quel 100° posto non risponde al vero.
Il Sindaco merita un posto più in alto. La città si vede che cambia volto.
Ho sempre diffidato dalle classifiche o di certe nazionali graduatorie, che più volte non registrano, con accurata disposizione, l’esatto “posto” che, un funzionario della “res publica” ottiene in una classifica di eventuale merito; e sia che quel “funzionario” possa essere il primo cittadino di una città; in questo caso Taranto.
Debbo onestamente riconoscere che vedo in Taranto una ferma e decisa “realtà” di rinascita civica attraverso progetti attuativi o opere già in cantiere che vanno da via Plateja (Casa degli uomini illustri) alla casa natale di Giovanni Paisiello, dal cantiere “Cattolica” alla manutenzione della civiltà urbana con opere di estetico abbellimento, dalle aiuole fiorite per le vie e nei Giardini Peripato al gran palazzo degli Uffici che darà alla città effettivo grande decoro estetico e sarà primaria fonte di “cultura” continuata, sempre che alle iniziative municipali si accompagnino degnamente protagonisti dell’agire in simbiosi con le più consapevoli, educate e fertili menti alla Cultura e che i cittadini collaborino.
La Cultura, quella che rende affermate le comunità urbane, ha tuttavia bisogno di strutture, specialmente ora che è all’orizzonte quella Taranto, con i suoi “Giochi del Mediterraneo”, necessita di una costante opera di ammodernamento attraverso le vie di comunicazione che sono autostrade, ferrovie, marittime e aeree.
Taranto deve avere il suo aeroporto, sempre promesso, soprattutto alla vigilia delle elezioni politiche, e mai quelle promesse mantenute in una sua autonomia da altre città pugliesi.
E’ stata anche considerata assai ferma e dignitosa la risposta del Sindaco a chi di dovere circa le mortifere polveri provenienti dal travagliato stabilimento siderurgico con l’esposto alla Procura della Repubblica.
Ma c’è ancora tanto da operare; la vera democrazia come la vera “Cultura” unisce e mai divide o distingue; non ha colore politico o partigiano, ma un solo colore, quello del gonfalone cittadino. La Cultura premia nel tempo e deve essere un orgoglio della città.
I partiti hanno vita se ci sono uomini giusti ed operativi, altrimenti passano col tempo che passa. E nella storia tanti già ne sono passati!
Al Sindaco Melucci, che non conosco di persona né mi conosce, auguro un manzoniano tempo di “più sereni dì” per il bene di Taranto e per la sua personale, con l’aiuto dei suoi collaboratori, soddisfazione etica e culturale.
Oggi, ripeto, non merita quel centesimo posto, ma più avanti, avanti nella graduatoria dei sindaci. E lo ridico per amore di verità.
Perché la verità non ha colore politico, è un concetto etico morale che, prima o dopo, si afferma nella vita e nella Storia.
Buon pomeriggio.
Leggo un articolo sul vostro giornale inerente al Sindaco di Taranto nel quale affermate che Melucci non merita il 100 esimo posto.
Posso affermare da Tarantino che Melucci meritasse anche un giudizio più negativo.
E un Sindaco assente dalla città. La stessa è in condizioni pessime. Strade dissestate, pulizia degradante, abusivismo dilagante, pieno di migranti, la sera al centro e difficile fare una passeggiata in tranquillità, i marciapiedi sporchi di escrementi di cani, le facciate dei palazzi sono tutte imbrattare da quei maniaci del disegno e nessuno fa niente, ciò che vediamo in città sono lavori fatti dell’epoca Urban. Dal sindaco solo annunci, vedi Ilva. Non è capace di stravolgere la città, dopo tutto fra un anno scade il mandato.
Risultati nulli. Quindi merita il 100 esimo posto chi dice il contrario non vive a Taranto.
Grazie per l’attenzione.
Antonio Amatulli