Il punto fermo è: «Fare di Taranto l’hub europeo dell’acciaio pulito». Il ministro per il Sud e per la Coesione Territoriale, Giuseppe Provenzano, ribadisce quella che è la linea del governo alla vigilia dell’ennesimo incontro che si terrà a Palazzo Chigi sulla vertenza dell’ex Ilva e in particolare sul rapporto con le imprese dell’indotto che, secondo Confindustria, avanzano crediti per circa 40 milioni di euro da Arcelor Mittal.
A Taranto per inaugurare il molo San Cataldo rimesso a nuovo, oltre che per partecipare ad alcuni appuntamenti elettorali, Provenzano in prefettura ha avuto un incontro istituzionale con enti locali e parti sociali. Ribadita la posizione dell’esecutivo sul destino dello stabilimento siderurgico: «Il governo ha scelto la strada della decarbonizzazione da costruire con le risorse del Just Transition Fund. Vogliamo che Arcelor Mittal rispetti gli impegni. Sono ore delicate ma ormai siamo alla stretta finale». E sottlinea la necessità di ricucire la frattura tra fabbrica e città.
Provenzano ha tenuto però a precisare che Taranto non può restare impantanata sulla questione Ilva-Arcelor Mittal: «La sorte del siderurgico non riguarda solo Taranto ma Taranto non è solo Ilva».
Andare oltre, quindi. Gli esempi indicati dal ministro sono quelli della riapertura della facoltà di medicina all’ex Banca d’Italia («Un valore simbolico importantissimo»), il Tecnopolo, l’Acquario nella ex stazione Torpedinieri, ferma restando la necessità di «accelerare le bonifiche».
«A Taranto vogliamo realizzare la diversificazione produttiva fondata su turismo, cultura, bellezza». Provenzano confida molto sulla leva che potrebbe essere esercitata dalla Zes, «già operativa per quanto riguarda gli incentivi fiscali». A tale proposito ha chiarito che la nomina del commissario per la Zona economica speciale è stata rinviata a dopo le elezioni regionali per ragioni di opportunità politica.
«Qui ci sono le condizioni – ha detto il ministro – per realizzare un progetto complessivo di sviluppo. Nell’incontro istituzionale che ho avuto mi è stata rappresentata l’istanza di un maggiore coinvolgimento del territorio nelle decisioni. È una istanza che considero giusta, ritengo importante il coinvolgimento delle istituzioni e delle associazioni locali».
Enzo Ferrari
Direttore responsabile