CAROSINO – La vera storia della statua di San Biagio .
Con l’approssimarsi del 12 ottobre, giornata in cui si celebra la festa patronale della cittadina di Carosino in provincia di Taranto, torna il pensiero alla processione (se si potrà fare o no) e soprattutto alla statua locale del noto vescovo armeno San Biagio, attribuita da sempre al maestro scultore leccese Raffaele Caretta, in corso di restauro. Nel luglio scorso infuriò una furente polemica su questo argomento e sull’affidamento di dei lavori necessari a rimettere in sesto il manufatto che, a dire di alcuni, hanno rappresentato “l’esempio palese dello scempio di chi si spaccia per restauratore e non dovrebbe mai intervenire su un manufatto simile”. La statua versava comunque in condizioni molto precarie. L’intero supporto in cartapesta era danneggiato e presentava molteplici crepe e buchi, avendo usato nei tempi anche materiali non idonei alla cartapesta. In alcuni tratti si potevano notare ancora rimasugli di colore degli interventi precedenti. Le mani della statua si presentavano in condizioni pietose e rotte, mantenute addirittura da pezzi di cornice per quadri. Inoltre tutta la fascia sottostante la veste era applicato un merletto incollato con colla a caldo che aveva rovinato alcuni strati di cartapesta. La statua del San Biagio di Carosino di cui si parla, essendo più leggera perché di cartapesta, rispetto ad un’altra statua sempre del santo realizzata in legno dai mastri di Ortisei in Val Gardena, è quella più vista e nota alla stragrande popolazione non solo locale, perchè portata usualmente nelle cerimonie religiose per le strade del paese.
L’attribuzione dell’opera sacra al Caretta, uno dei grandi mastri cartapestai salentini del ‘900 insieme a una datazione pare del 1890 ne fanno, in questi specifici termini, un bene non solo storico ma anche affettivo-devozionale molto importante per tutti i carosinesi. Senza voler entrare minimamente nella diatriba che si scatenò meno di due mesi fa, crediamo sia comunque necessario fornire alcuni elementi utili sull’argomento, prendendo spunto da notizie certe, ricavate da ricerche effettuate dirette e tutt’ora in corso, su questa statua di San Biagio conservata a Carosino. La prima cosa che si è cercato di accertare per sgombrare il lettore e gli stessi carosinesi da ogni dubbio a riguardo, è rappresentata ovviamente dalla datazione esatta del manufatto e dalla sicurezza dell’artista che lo realizzò. E già questi due elementi essenziali potrebbero di per sé rappresentare un mistero nel senso che, rispetto a tantissime altre lavorazione statuarie dello stesso Caretta (che firmava e datava ogni sua lavorazione alla base), su questa statua di Carosino mancavano entrambi da molto tempo, ovvero se esistevano nei tempi passati, non erano più visibili ormai da moltissimi anni. La solita vox populi ha comunque sempre attribuito a Caretta l’opera ma, allo stesso tempo, racconta anche di svariati interventi di consolidamento di questo manufatto sacro, fatti un po’ da chiunque a quei tempi. Un grande lavoro di recupero della scultura negli anni addietro è tra l’altro certo, poichè vide proprio questa statua vittima, tra l’altro, nel secolo scorso, di una sorta di decapitazione procurata da un filo di ferro teso tra due case, che recise di netto il capo della scultura sacra nel corso di una processione. Indagini più approfondite che hanno interessato nuovamente ricerche sulla statua carosinese, effettuate negli archivi parrocchiali e in quelli diocesani, non hanno poi sciolto al momento questi dubbi di cui parliamo. Se infatti da un lato la componente sacra rappresentata nella statua appare di fattezze e scuola salentina, dall’altro una storica cartapestaia leccese aveva nutrito alcuni dubbi circa la certezza sulla manifattura di questo San Biagio da parte del Caretta.
Il mastro cartapestaio, in verità, nel corso della sua produzione artistica sacra, replicò pochissime volte questo lavoro statuario su San Biagio rispetto a quanto fatto per altri santi e sante più volte riprodotte. In mancanza di quelle certezze di cui sopra, vi sono inoltre altri dubbi che si spera saranno fugati quanto prima ma consegniamo l’ultimo, a nostro parere, che lascia molto a riflettere, ed è l’età di realizzazione della statua assegnata sembra 1890. Ora il maestro Raffaele Caretta, nato il 18.02.1871 a Lecce e ivi morto il 17.06.1950, alla data del 1890 in cui si afferma che avrebbe realizzato la statua di San Biagio di Carosino avrebbe avuto circa 19 anni, un’età forse non proprio matura artisticamente parlando e che probabilmente potrebbe averlo visto lavorare come capo giovane di bottega del noto maestro Giuseppe Manzo.
Forse per questo motivo, potrebbe non aver ancora avuto la possibilità di firmare autonomamente la produzione scultorea in cartapesta, come invece fece successivamente nel XX secolo, quando raggiunse i migliori risultati nei suoi lavori ad altorilievo e bassorilievo per altari, accostando scenografia, pittura e scultura.
Floriano Cartanì