La segreteria regionale del SAPPE, sindacato autonomo polizia penitenziaria, deve registrare e denunciare un altro successo negativo raggiunto dal penitenziario del capoluogo Jonico, poiché a seguito del grande sovraffollamento che sembra non finire mai, ha raggiunto quota 640 detenuti a fronte di 310 posti regolamentari e per questo ci sarebbero difficoltà anche a reperire letti e materassi, per cui il carcere di Taranto il più affollato della nazione, non può più ospitare detenuti, se non facendoli dormire per terra.
Che fine hanno fatto le promesse di sfollamento fatte dell’amministrazione penitenziaria a partire dal Capo del DAP BASENTINI proprio al SAPPE qualche mese fa , nonché del responsabile dei detenuti del DAP che hanno toccato con mano la gravissima situazione di sovraffollamento di detenuti del carcere di Taranto?
Come è possibile che la Puglia continui a macinare record negativi di sovraffollamento dei detenuti, quasi il 70% a fronte di una media nazionale di circa il 20%?
Come mai regioni limitrofe alla Puglia a partire dalla Calabria che hanno un sovraffollamento quasi inesistente continuano a rimanere “tranquille”?
E’ possibile che carceri come COSENZA abbiano 232 detenuti a fronte di 218 posti; PAOLA 229 a fronte di 182;ROSSANO 296 a fronte di 263; CATANZARO 682 a fronte di 633(addirittura sotto); REGGIO 302 a fronte di 337; VIBO 319 a fronte di 407posti?
In Puglia invece per fare degli esempi BARI 461 detenuti per 299 posti;TRANI 364 per 227 posti; FOGGIA 623 per 365 posti; LECCE 1099 per 610 posti, ed infine la vincitrice TARANTO con circa 640 detenuti con 310 posti.
Come pure altre regioni limitrofe come la Campania e l’Abruzzo potrebbero tranquillamente accogliere detenuti provenienti dalla nostra regione, poichè rientrano nella media nazionale.
Questi non sono numeri al lotto, ma dati curati dal dipartimento dell’amministrazione penitenziaria al 30 Novembre 2019, e ci chiediamo come mai quei Dirigenti pagati decine di migliaia di euro al mese che dovrebbero governare questo fenomeno, non vengono chiamati a rispondere per un fallimento gestionale senza attenuanti ?
Una delle motivazioni più gettonate sarebbe la territorialità della pena, poiché i detenuti devono scontare la pena in carceri prossime alla residenza dei familiari, per cui la Puglia può scoppiare, violare tutte le leggi e le sentenze della corte di giustizia europea, mentre nelle altre regioni limitrofe si potrebbero, secondo questo principio, chiudere le carceri per mancanza di detenuti.
A parere del SAPPE anche questa teoria non giustifica l’inadeguatezza di chi governa la situazione, poiché ci sono detenuti che sono ospitati nella regione di residenza e cioè la Puglia, che distanze alla mano, sono più lontani dai familiari se invece fossero allocati in altre regioni.
Ciò in quanto la Puglia è una regione lunga circa 400 km., per cui per fare un esempio un detenuto di Trani, Foggia, Lucera, San Severo ristretto nel carcere di TARANTO o LECCE, è più lontano dalla propria famiglia di un detenuto Tarantino ristretto a COSENZA circa 200 km, ROSSANO 159; oppure un detenuto Leccese o Tarantino ristretto a Trani, Foggia, San Severo o LUCERA, sarebbe più lontano se fosse ristretto a LANCIANO, VASTO ecc.ecc.(fonte google maps).
Anche la Campania potrebbe contribuire a deflazionare il grave sovraffollamento della Puglia anche in considerazione del fatto che ARIANO IRPINO 62 KM;AVELLINO 125KM ;CARINOLA 200KM ;SANTA MARIA C.V. 180 KM, sono molto vicine alla Provincia di Foggia e Bat.
Il SAPPe chiede perciò al CAPO del DAP Basentini, al Ministro della Giustizia Bonafede di prendere gli urgenti provvedimenti con vigorosi sfollamenti dalle carceri pugliesi, poiché la scusa della territorialità della pena non può essere venduta, in quanto anche se in regioni diverse, si avvicinano i detenuti ai propri familiari, e gli si permette di fruire di una detenzione più umana in condizioni igienico sanitari più decenti.
Il SAPPE rimane perplesso e stupito dall’assordante silenzio e disinteresse di tutti quelli che in nome dei diritti dei detenuti(Garanti, Antigone, radicali, associazioni ecc.ecc.) sempre pronti ad alzare il dito per colpire qualsiasi comportamento, anche legittimo della polizia penitenziaria, poi quando si tratta di tutelare la dignità e la vivibilità degli detenuti danno forfait, forse perché il loro vero obiettivo è farsi pubblicità alle spalle di chi soffre in carcere.
Purtroppo nemmeno l’elezione di una direttrice di un carcere pugliese(Trani) a senatrice della repubblica, ha portato il pur minimo giovamento alla situazione penitenziaria pugliese, anzi i dati ci dicono che la situazione è peggiorata in maniera preoccupante poiché dall’elezione della senatrice PIARULLI nel mese di Marzo 2018, la popolazione detenuta in Puglia che era di 3470 detenuti a fronte di 2329 posti + 50%, è passata a 3912 con 2319 posti + 70% al 30 Novembre 2019, a fronte di una media nazionale circa +20%(fonte DAP).