C’erano 149 bambini e 38 donne, di cui 12 incinte, tra le quattrocentotre persone soccorse nei giorni scorsi da Sos Mediterranee e Medici Senza Frontiere, a bordo dell’Ocean Viking che ha attraccato al molo San Cataldo di Taranto.
Provengono da Marocco, Guinea, Senegal, Burkina Faso, Kenya, Nigeria, Mali e Somalia e sono vivi grazie a cinque distinte operazioni – notturne – di salvataggio nelle acque agitate da condizioni meteomarine molto complesse.
Dei 149 minori, 132 non sono accompagnati dai genitori ed hanno dagli undici ai tredici anni.
Tutto questo non è bastato per silenziare l’anima nera che sta pervadendo l’Italia e più in generale l’Europa.
Le Acli provinciali di Taranto in questi tempi cupi vogliono invece rimarcare, con orgoglio che il proprio capoluogo è considerato ‘porto sicuro’.
“La nostra città – ha affermato il presidente Giuseppe Mastrocinque – è ‘Porto sicuro’ che è una locuzione utilizzata per ribadire la vocazione delle genti che vivono sul mare: accoglienti, generose, aperte al futuro.
“L’associazione che ho l’onore di guidare – ha continuato l’avvocato Mastrocinque – ha messo in campo diverse iniziative a sostegno di chi è ‘rimasto indietro’, a prescindere dal luogo di nascita o dalla religione professata”.