TARANTO – Quattro famiglie sgomberate, danni da quantificare ma sicuramente ingenti, momenti di autentico terrore. L’immagine di una città che cade letteralmente a pezzi proviene da via Cape-celatro, in pieno centro, dove a venire giù è stato un solaio del quinto piano di una piccola palazzina. Un risveglio terribile, quando non era ancora scoccata l’una di notte. Il boato è stato forte, si è temuto che a cedere fosse tutto lo stabile, cinque appartamenti – di cui uno, al primo piano, disabitato – incastonati in un angolo di borgo a due passi dalle vetrine di via Di Palma e via D’Aquino, ma sprofondato in uno stato di tristissimo degrado.
Sul posto si sono fiondati, una volta raggiunti dalla segnalazione, i vigili del fuoco, come sempre in prima fila quando ci sono da affrontare le emergenze. Gli uomini del 115 hanno messo in sicurezza la zona, e fatto evacuare il palazzo. A complicare le cose, una fuga di gas, che è stata individuata e “disinnescata” con l’ausilio di una squadra di tecnici dell’Enel. Qualche minuto dopo in via Capecelatro è giunta anche una macchina della Polizia. Le quattro famiglie residenti nello stabile sono state rincuorate, ed hanno passato la notte in rifugi alternativi; tre sono state ospitate da parenti, una si è rivolta ad un albergo. Ci sono le transenne, adesso, a delimitare la ‘zona rossa’ ed a circondare il piccolo palazzo. Resta il problema di quattro famiglie che aspettano di sapere se la loro casa è agibile o meno, e quello di un fenomeno che si sta registrando con una certa preoccupante frequenza: strutture che cedono, nel “salotto buono” di Taranto, a rendere ancora più evidente (e pericoloso, soprattutto) lo stato di profondo degrado in cui versa la città. Non solo in periferia.
Giovanni Di Meo