«Non c’è stata alcuna estorsione,
assolutamente».
Fabio Massimo, uno dei dirigenti della produzione
di “Six underground”, chiarisce quello
che è accaduto con i commercianti di Via Garibaldi.
Lo ha fatto nel corso di un collegamento
telefonico con JoTv.
I toni sono rasserenanti, dopo le accese polemiche
che hanno fatto seguito all’incresciosa
forma di protesta con i cassonetti della spazzatura
rovesciati per strada dagli stessi commercianti
di via Garibaldi che si sono sentiti
trascurati e danneggiati dalle riprese del film.
Riprese che, da quanto si riesce a capire, erano
state inizialmente programmate proprio in via
Garibaldi e poi realizzate altrove.
Ci sono stati dei rapporti pregressi – ha spiegato
il dirigente di Netflix – che risalgono a luglio,
quando abbiamo fatto i sopralluoghi. Poi per
mancanza di tempo non abbiamo avuto modo
di parlarci, tutto qui».
Fabio Massimo ha poi chiarito la questione
dei ristori: «Come sempre accade in queste
circostanze, ci sono dei disturbi che vengono
pagati. Sono state pagate attività per quello che
sono state impiegate».
Il dirigente si è poi soffermato sull’impatto
che il film ha sul territorio: «È sempre difficile
riuscire a comprendere la dimensione dell’impatto.
Noi qui siamo 430 persone negli alberghi
di Taranto». Infine, un plauso al Comune: «Ha
fatto un lavoro eccezionale».