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Lettera del sindaco, c’è chi dice… nì

La lettera del sindaco sembra aver colpito nel segno.

La missiva di Stefàno, inviata due giorni fa a tutti gli assessori comunali, e pubblicata ieri da Taranto Buonasera, sembra aver sortito un primo effetto: stamattina, infatti, quasi tutti i componenti della Giunta erano impegnati in sopralluoghi in giro per la città. Il primo cittadino nella sua lettera “impone” «la massima disponibilità a “tempo pieno”, non essendo più compatibile un impegno quotidiano di tipo parziale, prefigurandosi esigenze programmatiche ed operative incalzanti per dare concrete ed efficaci risposte al territorio». Oggi abbiamo ascoltato il parere di alcuni assessori.

Ecco come hanno risposto all’invito del sindaco.

Lucio Lonoce, vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici (dipendente Ilva, in aspettativa). «Condivido in pieno quanto ha scritto il sindaco. L’assessore deve ascoltare la gente; deve stare non solo all’interno degli uffici ma in giro per città. Solo in questo modo si possono dare risposte ai problemi di Taranto. E’ giusto che in una città di 200mila abitanti gli assessori debbano essere impegnati per l’intero arco della giornata. Il sindaco fa bene a dare maggiore impulso alla Giunta visto che ci avviciniamo alla scadenza del mandato».

Francesco Cosa, assessore allo Sport (agente di Polizia di Stato, in servizio). «La lettera del sindaco? La prendo come un incoraggiamento. Siamo a fine legislatura e bisogna portare a compimento gli obiettivi che ci siamo prefissati. Credo che la lettera di Stefàno non fosse indirizzata a qualcuno in particolare. Così come credo che non sia una “frustata” nei nostri confronti ma un incentivo a far meglio. Il sindaco ci ha chiesto di mettere tutto da parte per lo sprint di fine mandato. Collocarmi in aspettativa? Sto valutando cosa fare. In questi anni la legge mi ha permesso di usufruire di turni e permessi dedicando gran parte della giornata all’incarico di assessore».

Vincenza Vozza, avvocato. «Ritengo che da parte nostra sia necessario un grande impegno per i mesi che verranno. Bisogna dare risposte alle richieste d’aiuto che provengono dai cittadini. A mio giudizio, però, non è la presenza in ufficio che può risultare fondamentale nell’espletamento del nostro incarico. Concordo con il sindaco: bisogna essere reperibili telefonicamente e girare per la città ma questo non significa dover rinunciare al proprio lavoro».

Vincenzo Di Gregorio, assessore all’Ambiente (impiegato di Banca, in servizio): «La lettera del sindaco non mi lascia sorpreso. Non credo che fosse indirizzata a me perchè non lavoro per la città solo 6 ore al giorno ma almeno il doppio».

«E’ opportuno che tutti gli assessori dedichino il giusto tempo ai problemi della città e dei cittadini. Personalmente non ho bisogno di ricorrere alla cosiddetta “aspettativa” perchè ho molte ore a disposizione».