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Comunali a Taranto, Bitetti scende in campo: una lista per le larghe intese

Sì alle larghe intese, no alle primarie.

Chi si aspettava l’annuncio della sua candidatura a sindaco è rimasto deluso. Piero Bitetti, attuale presidente del Consiglio comunale e consigliere provinciale, ha annunciato, invece, la presentazione di una sua lista civica alle prossime elezioni comunali. L’obiettivo dichiarato è quello di «creare una grande intesa, politica e sociale, per governare la fase di fuoriuscita di Taranto dalla crisi».

Nel corso della conferenza stampa di stamattina, Bitetti ha spiegato le ragioni delle sua discesa in campo. «Ho ricevuto migliaia di preferenze nelle passate tornate elettorali. I tarantini mi hanno affidato una responsabilità alla quale non intendo sottrarmi. Già nei mesi scorsi ho detto che, alle elezioni comunali, sarei stato della partita. In più circostanze ho sollecitato la necessità di avviare un percorso. Mi aspettavo si muovesse qualcosa, invece nulla». Sarebbe questa, quindi, la molla che avrebbe spinto Bitetti a rompere gli indugi lanciando il “Progetto Taranto”.

«C’è necessità di una grande intesa, un accordo politico e sociale per governare la fase di fuoriscuta della città dalla crisi. Chi vorrà partecipare avrà la possibilità di dare al governo della città il meglio delle forze per fare una squadra autorevolissima, di altissimo spessore». «Annuncio già da ora che offrirò a questo progetto una lista civica che farà alleanze solo con chi reputa necessario porre le basi per una grande intesa». L’appello del presidente del Consiglio comunale sembra essere indirizzato soprattutto al Partito democratico. «Se il mio partito, al quale ho rivolto più volte l’invito, non dovesse accettare questo progetto proseguirò ugualmente per la mia strada. Non rompo con il Pd – precisa poi – ma con l’attendismo che ha caratterizzato questo particolare momento».

Nonostante, al momento, sia «prematuro» parlare di una sua candidatura a sindaco, Bitetti mette in chiaro alcuni punti riguardanti il metodo di scelta. «Il candidato sindaco deve nascere all’interno di un tavolo di confronto tra chi condivide il progetto. Solo successivamente si potrà decidere di individuare un candidato». E, sulle primarie «è uno strumento che in alcuni casi unisce e in altri divide. La politica deve avere la capacità ed il coraggio di scegliere. Solo in ultima ratio si può pensare ad uno strumento diverso come quello delle primarie». Dunque, larghe intese «senza preclusioni» perchè «sui temi di governo condivisi bisogna viaggiare a pie’ pari saltando gli steccati ideologici e di partito». Ed eccoli i “grandi temi” sui quali Bitetti intende puntare. «Taranto città di mare: bisogna preservare le bellezze naturalistiche come i nostri delfini e cavallucci marini, avviando una riqualificazione degli affacci sul mare e dei vari waterfront».

Sulle “questioni ambientali” Bitetti ha sottolineato «il nuovo asse tra le Procure di Milano e Taranto che rende credibile questa battaglia per il risanamento dell’Ilva nel segno del binomio “ambiente e lavoro”. In ogni caso, prima di parlare di bonifica, bisogna fermare le fonti inquinanti. Questo miliardo di euro servirà, appunto, per fermare la fonte inquinante. Lo strumento della Legge per Taranto, messo a disposizione della Regione, deve essere valido ed efficace». Ma a segnare «il vero cambio di passo» dovrà essere «la cultura con la valorizzazione dei nostri punti di forza: il museo, il castello, gli ipogei, la città vedcchia, i parchi marini e le oasi naturali. Il nostro deve essere un unico progetto sostenuto da nuovo spirito civico. Il nuovo governo della città dovrà avere cura del bene comune e dovrà reprimere con estrema durezza chi offende il bene pubblico. Bisognerà essere inferlssibili con gli incivili».