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​«Dal sindaco parole di violenza inaudita»​

Si inaspriscono i toni
tra sindaco e gruppo Indipendente.

Con una lettera aperta affidata ai
social, la consigliera Floriana de
Gennaro, capogruppo degli Indipendenti,
risponde all’assessore Francesca
Viggiano, che aveva invitato a
prendere posizione contro attacchi
nediatici che turberebbero il sindaco
Melucci.
«Come donna, mamma, lavoratrice
e consigliere concordo con Te, senza
riserva alcuna – scrive la consigliera
all’assessore – riguardo la negatività
della degenerazione della politica
e dei rapporti in generale, fatta di
attacchi personali, insulti, zuffe e
cattivi esempi per i tanti giovani della
nostra collettività, che determina un
generale decadimento dei rapporti
interpersonali anziché essere favorita
la coesione tra di noi. Non vi è stata
una sola occasione in cui io personalmente
o i miei colleghi del gruppo
ci siamo permessi di travalicare i
limiti morali, civili, di convivenza
ed anche di buona educazione che ci
vede estranei rispetto alle questioni
personali di chi è chiamato a svolgere compiti importanti per il futuro di
questa città».

«Del pari però – prosegue de Gennaro
– riteniamo che l’esempio, la
condotta moralmente corretta, la
moderazione nei toni, il rispetto
dell’interlocutore, la coerenza con
gli impegni e gli accordi liberamente
assunti, siano per chi non rappresenta
le istituzioni, un esatto modo di
comportarsi ma che divengono un
obbligo per chi l’istituzione in quel
momento rappresenta. Non possono
però considerarsi ineducate le
reazioni quando poi l’azione che le
scatena, di educato, ha ben poco!». Il
riferimento è proprio a Melucci e al
suo recente intervento, dai toni molto
pesanti, proprio contro gli Indipenti.

«È insulto – incalza la consigliera
– o è opinione politica sentirsi dire
che il nostro gruppo è “l’opposizione
meschina da teatro sperimentale”, o
ancora sostenere “la gestione sommaria
e scarsamente produttiva delle
commissioni da noi presiedute”, o
la “mancanza di competenze apprezzabili”,
o che gli non siano stati
ricevuti per nostri meriti o risultati politici conseguiti (la sola presidenza
delle commissioni consiliari), o che
la delega al consigliere Festinante
ha evidenziato una “condotta grave
e personalistica con interferenza con
l’azione di governo”, o l’attribuzione
di “confuse strategie politiche”, o ancora
che “nessuno di loro godeva dei
requisiti da me ritenuti sufficienti”, o
anche che “si servono vigliaccamente
delle peggiori figure per aggredire il
sindaco”, o che “hanno fatto perdere
alla città un professionista di altissimo
livello” (il candidato Presidente
dell’Amat di cui si era scoperto non
avere immacolati i carichi pendenti),
che si tratta di “bieca opposizione”,
che ci si “affida a suggeritori occulti
tristemente noti in città votati al
discredito delle Istituzioni e delle
vite delle persone” , o ancora che è
l’ennesima vana pagliacciata”, o che
”sanno solo screditare fare rumore,
non hanno la stoffe per discutere”,
o che il nostro comportamento è
“davvero imbarazzante”, o che siamo
stati autori di “minacce velate
e non fatte al sindaco fatte giungere
tramite consiglieri, social, network, personaggi noti alle cronache”, e che
“il loro accanimento non ha nulla a
che vedere coi bisogni della città,
perché non hanno per un minimo
a cuore Taranto”, e che il Sindaco
“non si fa intimidire da alte cariche
pubbliche … figuriamoci se si lascia
intimorire da loro”.

Il tutto apparso su un solo comunicato
stampa del sindaco all’indomani
della nostra motivata astensione
sull’ultimo rendiconto». Nel condannare
la «violenza inaudita» delle
parole del sindaco, la consigliera invita
l’assessore Viggiano a rivolgere
il proprio appello proprio a Melucci,
«in modo tale che sia esempio delle
condotte di rispetto che egli stesso
richiede ai suoi avversari, distinguendosi
per un differente approccio
rispetto ai maleducati comportamenti
di cui mi hai dato occasione
di occuparmi».