«Il sindaco Melucci è
riuscito nella titanica impresa di far
rimpiangere il suo predecessore, Ippazio
Stefàno».
Si può riassumere in
questa tagliente battuta il giudizio che
il consigliere comunale ambientalista
Vincenzo Fornaro offre alla città della
amministrazione comunale in carica.
Fornaro, insieme ai rappresentanti
delle liste che alle elezioni sostennero
la sua candidatura a sindaco, ha tenuto
a Palazzo di Città una conferenza
proprio per analizzare un anno di
amministrazione Melucci.
«Basta farsi una passeggiata – ha incalzato
Fornaro – per capire come sia
ridotta Taranto, una città in balia delle
onde. Non c’è alcuna discontinuità con
il passato».
Anche il giro di valzer della giunta
resta per il consigliere d’opposizione
una rivoluzione priva di un filo conduttore:
«Il sindaco ha rimosso alcuni
assessori affermando che non c’era
corrispondenza con la sua visione.
Bene, noi vogliamo sapere quale sia la
sua visione di città, perché ad oggi ci
sembra che non ci sia alcuna visione.
Melucci è rimasto fermo agli annunci
della campagna elettorale».
Un esempio su tutti è quello della lotta
all’abusivismo. «Era stato un cavallo di
battaglia di Melucci e invece l’abusivismo
prolifera. Guardate cosa accade
in viale del Tramonto: l’abusivismo
dilaga».
Altro nodo cruciale: la trasparenza.
«Melucci aveva detto che Palazzo di
Città sarebbe stato un palazzo di vetro.
Invece è accaduto esattamente il
contrario: Palazzo di Città è blindato,
al punto che vengono discriminati
anche alcuni organi di stampa, come
accaduto a Telenorba e a TarantoBuonasera.
Il Palazzo è inacessibile, altro
che palazzo di vetro».
La madre delle questioni: l’Ilva.
«Purtroppo la città è vittima di uno
scontro tra correnti e il sindaco è parte
di questo scontro. Aveva cominciato
sposando la linea di Emiliano, ora si è
convertito a Calenda. Aveva accusato
me di non avere idee chiare sull’Ilva,
invece è lui ad avere idee confuse».
Fornaro non crede tuttavia che in questo
primo anno di attività l’opposizione
sia stata deboluccia e frammentata:
«Abbiamo presentato mozioni e proposte
insieme ad altri gruppi. Noi cerchiamo
di essere propositivi, ma tutto
è reso più difficile dal fatto di essere al
cospetto di una maggioranza variabile,
ora ridotta ad appena 18 consiglieri.
Anzi, non sappiamo nemmeno se il
prossimo anno riusciremo a fare il
secondo bilancio di questa amninistrazione,
vista la precarietà della maggioranza.
Non ho dubbi: sarebbe meglio
andare a nuove elezioni, la città è allo
sbando è non può essere governata in
questo modo».