Consigliere, perchè ha deciso di passare al gruppo misto e cosa significa questo allontanamento politico dal presidente Emiliano?
La mia fiducia nei confronti del presidente Emiliano in verità si è fortemente ridimensionata l’8 ottobre 2015, data in cui mi dimisi da assessore perchè accusato di cose che mai mi sarei sognato di fare nella mia vita. Mi sembrò evidente da allora che il presidente Emiliano amasse circordandarsi di persone molto ligie e fedeli al suo pensiero e, com’è noto, io amo essere una persona libera. Tutto il resto era strumentale ad una scelta (quella di mandarmi via) che probabilmente era stata già fatta.
Nonostante questa mia consapavolezza, Emiliano è il presidente della Regione e il capo di una coalizione in cui sono stato eletto. Ho pensato in questi anni che se volevo portare qualcosa di utile a Taranto dovevo necessariamente relazionarmi con il Presidente e con la giunta regionale (credo si chiami senso di responsabilità). Ho chiesto di poter realizzare una legge speciale per Taranto che, con l’aiuto e la partecipazione di tanti, abbiamo scritto. Questa legge è stata approvata il 16 gennaio di quest’anno dal Consiglio Regionale. Una cosa epocale in cui la Regione Puglia affronta i problemi peculiari della città di Taranto e favorisce l’emancipazione dalla monocoltura industriale individuando le direttrici di sviluppo e consentendo alla Regione Puglia di realizzare interventi a Taranto in deroga alle proprie competenze ordinarie.
La legge prevede che entro 120 giorni dalla sua approvazione si realizzi un laboratorio urbano in cui si costruisca, in maniera condivisa con il Comune, con tutti gli attori economici, sociali e culturali e con i cittadini, un piano strategico per il futuro di Taranto. Ho chiesto più volte al Presidente Emiliano di dare avvio alla costruzione di questo piano strategico, come gli ho chiesto di finanziare adeguatamente la legge per Taranto, di inserire, come da mia mozione approvata all’unanimità in consiglio regionale, Taranto nel cammino delle Vie Francigene, di finanziare il convegno sulla Magna Grecia. Gliel’ho chiesto privatamente e pubblicamente informandolo anche che se non lo avesse fatto, mi sarei sentito libero dalla mia fedeltà alla maggioranza. Ogni mia richiesta è stata vana e quindi per questo ho deciso di aderire al gruppo misto.
Che atteggiamento assumerà ora in Consiglio ?
Non ho nessuna preclusione preconcetta e quindi volentieri voterò a favore di tutto ciò che mi sembrerà utile alla Puglia, e in particolare a Taranto e alla sua provincia. Molto comunque dipenderà da come questa giunta si comporterà con Taranto e con il nostro territorio.
Da consigliere regionale come conta di rapportarsi con il sindaco Rinaldo Melucci?
Io sono sempre a disposizione e ho solo piacere a collaborare con l’amministrazione comunale di Taranto, a prescindere da come si chiami il sindaco. Voglio collaborare con Melucci, ma avrei voluto collaborare con chiunque altro. Non sempre in verità in questi mesi ho compreso il significato di alcune sue scelte. Per esempio mi pare che per troppo tempo abbia prestato il fianco, nella vicenda Ilva, ad un’evidente strumentalizzazione del Presidente Emiliano che ha solo usato Taranto come scenario mediatico. Leggo ora che le relazioni tra il Sindaco e il Presidente sono cambiate.
Alla Regione siamo al giro di boa della legislatura. Vuole tracciare il suo bilancio personale di questi primi due anni e mezzo?
Il percorso va inevitabilmente diviso in due parti. Nei primi tre mesi, quelli da assessore, abbiamo portato gli Ori di Taranto (a costo zero per la Regione) all’Expo di Milano, abbiamo finanziato con un milione di euro il Paisiello, abbiamo, grazie alla disponibilità della Marina Militare, realizzato degli spettacoli teatrali all’interno dell’arsenale militare aperti gratuitamente al pubblico, abbiamo avviato gli stati strategici della cultura e del turismo con un costo complessivo di 39.000 euro (la stessa cosa poi l’assessorato l’ha realizzato spendendo circa 300.000 euro).
Da consigliere inevitabilmente le possibilità di incidere sono molto più ridotte. Siamo stati i propositori (prima ancora del decreto del governo “resto al sud” della zona economica speciale a Taranto costituendo il primo gruppo di lavoro in seno alla Regione. Sicuramente la legge speciale per Taranto se fosse valorizzata dalla Giunta sarebbe una cosa epocale. Mi sta a cuore il rafforzamento dell’offerta formativa sul nostro territorio. In particolare abbiamo lavorato a lungo per la costruzione della filiera formativa del mare mettendo a sistema Istituto nautico, Università, Politecnico, Camera di commercio ed enti pubblici. Ora ho fatto stanziare anche le risorse necessarie dal bilancio della Regione. Ho fortemente contribuito a portare a Taranto l’Its sulla blue economy attualmente in corso di svolgimento. E poi ho fatto tre proposte di legge (una sugli ipogei, un’altra sul rapporto tra la Puglia e Matera capitale della cultura). Colgo l’occasione per dire che farò un incontro pubblico subito dopo Pasqua per dar conto alla città di quanto finora realizzato.