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Rottamazione cartelle esattoriali, aperta la procedura

La “pace fiscale” prevista dalla Legge di Bilancio 2023
Rottamazione delle cartelle esattoriali

Dallo scorso 20 gennaio 2023, in tempi record, l’Agenzia della Riscossione ha aperto le procedure per richiedere la rottamazione dei ruoli in esecuzione della Pace Fiscale prevista dalla Legge di Bilancio 2023. Ne abbiamo ampiamente parlato nelle scorse settimane nel merito del tema della Rottamazione Quater: via sanzioni ed interessi e pagamento dilazionato del tributo.

Quali tributi rientrano? Tutti i tributi affidati alla Agenzia della Riscossione anche se non ancora notificati, nel periodo che va dal 2000 al 30 giugno 2022 ed i contributi previdenziali INPS dello stesso periodo. Restano esclusi, fino ad adesione ufficiale da comunicare entro il 31 gennaio 2023, i tributi comunali, regionali e degli enti privatistici. E’ quindi necessario che questi si attivino nei prossimi giorni se vogliono venire incontro alle condizioni dei cittadini e sempre che ne abbiano le possibilità in termini di bilancio. Le violazioni al codice della strada, multe e sanzioni, sono rottamabili con la sola elisione degli interessi e degli aggi. La domanda va trasmessa mediante sola procedura informatica, niente più invio di PEC, attraverso il sito dell’Agenzia della Riscossione – cosa differente da Agenzia delle Entrate – ed occorre essere dotati di SPID, credenziali o firma digitale per accedervi e di firma digitale per firmare la domanda di rottamazione in via telematica. I tempi della procedura saranno i seguenti: entro il 30 aprile 2023 va trasmessa la domanda indicando il numero di rate – massimo 18 trimestrali – rinunciando ai giudizi pendenti. Entro il 30 giugno 2023 l’Agenzia della Riscossione liquida gli importi al netto delle somme già pagate e di quelle soggette a stralcio automatico sotto i mille euro nel periodo compreso tra il 2000 e il 2015. Entro il 31 luglio 2023 va pagata la prima rata o l’intero importo.

Sarà possibile scegliere quali tributi rottamare e quali no, anche scindendo, all’interno di una singola cartella multipla, i ruoli che si intende rottamare. Si può aderire anche in tempi diversi e cioè inviare più domande di rottamazione ma tutte le successive alla prima saranno considerate quali integrazioni della prima e così occorrerà porre attenzione al primo invio perché questo non sarà emendabile rispetto ai successivi. La sommatoria degli invii genererà un unico montante tributario da saldare mentre nella precedente procedura ciascuna domanda singola seguiva un proprio iter di pagamento. L’eventuale o insufficiente pagamento di una singola rata pregiudicherà quindi, purtroppo, l’intera procedura. La domanda sospende tutte le rateazioni in corso sino al 31 luglio 2023. Se la rottamazione venisse in qualche modo negata, sarà possibile riprendere il pagamento delle rate sospese, se invece si pagano le somme rottamate, comprese in quelle dilazioni, le stesse dilazioni verranno ovviamente annullate. E’ possibile rottamare anche tributi per i quali era stata già richiesta precedente rottamazione fiscale e da essa si era decaduti.

E’ possibile rottamare anche tributi per i quali era stata già richiesta precedente rottamazione fiscale ma la stessa non si è ancora conclusa ancora. La procedura, in via esclusivamente telematica, come già detto, richiede che si acceda al sito di Agenzia della Riscossione, si compili un format predisposto, si indichino dei dati anagrafici e dei recapiti obbligatori – in questo senso se si è in possesso di una PEC conviene inserirne l’indirizzo per ricevere l’esito della rottamazione direttamente a quell’indirizzo – e si indichino, per adesso ancora manualmente, i numeri identificativi delle cartelle da rottamare. Si suppone che nei prossimi giorni questa procedura verrà migliorata in termini informatici con la possibilità di scegliere le cartelle da rottamare mediante automatismi diretti. La domanda va firmata telematicamente mediante firma digitale. Dovrebbe essere implementata nei prossimi giorni la possibilità di firmare la domanda fisicamente e allegare fotocopia del documento di identità per coloro che non fossero in possesso del dispositivo digitale. Chi volesse anticipare i tempi dovrebbe dotarsi dello strumento digitale preventivamente ad un costo di mercato che oscilla tra le 25 euro ed i 50 euro. Il pagamento delle rottamazioni può avvenire per legge solo in denaro e non è possibile utilizzare crediti fiscali per compensarne gli importi.

Questo resta un limite importante soprattutto in un momento in cui moltissime imprese del comparto edilizio potrebbero utilizzare crediti fiscali derivanti da lavori di Superbonus e ristrutturazione edilizia e non riescono ancora a monetizzarli da moltissimi mesi. Si aprirebbe un mercato vasto che aiuterebbe migliaia di imprese rimaste impantanate nella misura incentivante se fosse consentito loro di utilizzare in compensazione tali crediti per gestire l’arretrato fiscale o ancora cedere tali crediti a normali cittadini affinché facciano lo stesso. Ad ogni modo, Rottamazione Quater apre una opportunità, l’ennesima, di mettersi in regola con il Fisco nel valore originario del proprio debito senza sanzioni ed interessi e nei prossimi tre mesi sarà meglio accelerare il processo di adesione per non perdere questa occasione.

Francesco Andrea Falcone
Dottore Commercialista – Revisore Legale