Esistono tantissime piante invernali che possono donare una nota di colore con le loro foglie anche durante la stagione più fredda. Diverse varietà resistono alle basse temperatura e addirittura fioriscono con le varie caratteristiche delle loro foglie ijn questa stagione. Scopriamo quindi quali sono e come caratterizzano la flora.
Ceterach officinarum spacca la roccia con le sue foglie
La cedracca emerge dalla roccia con le sue foglie che paiono piume. Son remiganti sfrangiate.
È rassicurante voltare la pagina per scorgere gli immancabili sori, liberatori di spore.
Sono disposti in obliquo, come lineette giustapposte per segnare il tempo in un calendario lunare.
Quando estrae la sua bacchetta, i fagioli del corpo non le resistono e disgregano le pietre che li attanagliano, i calcoli son lavati via. Ci insegna che, se vogliamo liberarci di ciò che è duro e nocivo perché desideriamo che tutto torni a fluire dobbiamo tornare ad affidarci alle streghe verdi.
Le foglie della Strelizia reginae
La Strelizia reginae fiorisce nella stagione invernale.
Ha foglie coriacee e verde cinabro che le consentono di fabbricare l’energia necessaria a costruire il suo fiore alato, paradisiaco emblema.
Espone i suoi colori senza pudore, un ridente arancione colora la sua cresta e dona speranza a chi la guarda, un petalo pittato di violetto ha il potere di accogliere l’altrui sofferenza.
Anche se profondamente provata dalle intemperie lei fiorisce, per questo è la fenice dei fiori.
L’eleganza delle sue forme è tale per cui in sua presenza non si può non sentirsi in disordine. In lei tutto è ordine, quiete, bellezza. I suoi piccoli semi decorati da una rada peluria arancione germinano anche nelle condizioni più avverse.
Ci insegna che la felicità sta in un fiore, quello del paradiso.
Il Silybum marianum e le sue foglie
Il Silybum marianum è iniettato di latte. Le sue foglie croccanti sono colorate da un verde sereno, adatto ad accogliere un bianco etereo. Sembra che Madre Natura abbia lavato la sua foglia in un catino colmo di latte e poi l’abbia strizzata. Il decoro pare quello che veniva prodotto sulle magliette dai figli dei fiori con la medesima tecnica.
Tale candore lo fa sembrar innocuo, virginale, avvicinandosi, ci si rende conto dell’inganno, le sue foglie sono acuminate, innumerevoli spine lo proteggono da chi vuol sorbire il suo latte.
È un latte di raro valore, pare che sia stato irrorato dai seni di Maria, a questo si deve il suo nome.
Le sostanze che cela nella sua foglia, se rese libere grazie a un’infusione, curano le affezioni del fegato, tutto quel bianco risana ciò che il male dal corpo allontana.
Ci insegna che se vogliamo rimanere vitali, specie nella stagione più fredda, e non ventar infingardi è bene affidarci ai Cardi.
Francesca Quarta
Specializzata in Neurobiologia