«L’Ilva ha trasformato le ferie del personale in cassa integrazione per far quadrare i numeri della stessa cassa. Acciaierie d’Italia ha infatti stabilito che ogni reparto, ogni area, deve avere un certo numero di personale in cassa integrazione. L’azienda si è evidentemente accorta che si è sforato e quindi ha tramutato le ferie in cassa integrazione. Ma questa è una cosa arbitraria ed illegittima. Hanno persino trasformato in cassa i permessi dei dipendenti relativi alla donazione del sangue e all’assistenza con la legge 104 per coloro che hanno figli o congiunti ammalati».
Gennaro Oliva, coordinatore di fabbrica Uilm, fa il punto con l’agenzia di stampa AGI sul nuovo caso che investe l’acciaieria di Taranto e che, a tre giorni da Ferragosto, ha sollevato molte polemiche. Oggi, con il pagamento degli stipendi di luglio, molti dipendenti di Acciaierie d’Italia hanno preso atto dalla trasformazione fatta dall’Ilva e che era già apparsa chiara ieri con la visualizzazione dei cedolini paga sul portale aziendale.
«Ho già raccolto un centinaio di cedolini paga dai quali si evidenzia quello che ha fatto l’azienda – aggiunge Oliva – i delegati Uilm si stanno dando da fare in fabbrica per fare altrettanto e martedì prepareremo tutta una documentazione che manderemo agli enti ispettivi e alla procura».
Anche Fim Cisl e Fiom Cgil si stanno attivando per la raccolta dei cedolini. «Non solo il gesto è grave e ripetuto – sostiene Oliva – ma in questo caso i lavoratori hanno scelto i loro periodi di ferie, i capireparto li hanno registrati, l’azienda ha invitato i dipendenti a fare le ferie, eppoi ci troviamo di fronte ai diritti dei lavoratori tramutati in cassa integrazione. Questo perché se il personale è in ferie, l’azienda lo deve comunque pagare, con la cassa, invece, no. E’ il caso di dire: che Ilva fa cassa con la cassa».
«Abbiamo già segnalato in passato la cosa all’Inps e speriamo che la situazione si smuova. Il punto è che un’azienda come Acciaierie d’Italia, in cui è presente lo Stato, non può dare tutta questa libertà di manovra all’amministratore delegato Lucia Morselli. Perché qui ormai abbiamo episodi ripetuti e a quest’azienda lo Stato, attraverso Invitalia e il Dl Aiuti Bis, si accinge anche a dare un miliardo di euro senza alcuna garanzia sulla sua utilizzazione», conclude.