Petagna, Raguso, Castellano, Bellucco, Silvestri, Tagliamento, Castaldi, Malacari… Nei più anziani questi nomi fanno battere forte il cuore e con la loro mente si ritrovano subito sui gradoni del vecchio “Valentino Mazzola” a tifare Arsenaltaranto, nel ricordo del calcio glorioso della ormai lontana gioventù. Un vero e proprio viaggio nel tempo è stato il convegno dal titolo “Il football in Arsenale: l’Arsenaltaranto , il calcio degli arsenalotti”, svoltosi giovedì 6 ottobre, nella Sala a Tracciare dello stabilimento militare, a cura del Museo Taranto Calcio Aps, che negli stessi locali ha allestito una piccola (rispetto al materiale a disposizione) mostra di ricordi della lunga storia della squadra rossoblu.
Vi ha presenziato anche una folta rappresentanza di studenti dell’istituto “Righi” (indirizzo sportivo) guidata dalla prof. ssa De Marco. Negli intervalli, l’attore Aldo Salamino ha fatto sfoggio di un ricco e divertente campionario di modi di dire, soprattutto dialettali, riguardanti gli argomenti del convegno. Gli interventi sono stati moderati dal collega Giovanni Saracino: “Faremo un vero e proprio viaggio della storia del calcio tarantino, partendo dal lontano 1890, in cui il football era uno sport di nicchia, per pochi appassionati. Respireremo storia, ancor più in questa Sala a Tracciare dove ha anche sede permanente il museo storico dell’Arsenale, con reperti di navi da guerra”. Quindi è stata la volta dei saluti istituzionali, a partire da quello dell’ammiraglio Pasquale De Candia (direttore Arsenale M.M.), che si è soffermato sul rapporto tra la città e la Marina Militare (e in particolare l’Arsenale, dove hanno lavorato generazioni di tarantini) e sul lungo cammino fatto insieme e che anche per il futuro riserverà ad entrambi grandi soddisfazioni “Conoscere bene la nostra storia ci aiuterà a progettare bene il futuro” – ha detto nel suo intervento l’assessore comunale allo sport Gianni Azzaro , il quale ha invitato in particolare le giovani generazioni a visitare la tomba dell’atleta (vincitore di numerose competizioni alle antiche Olimpiadi)che è esposta al Museo nazionale, occasione per riflettere sui veri valori dello sport.
Azzaro ha poi annunciato che s’interesserà in fase progettale al reperimento di una adeguata sede del Museo del Taranto Calcio nell’ambito del ristrutturato campo sportivo. Quindi, con l’aiuto delle slides, il capitano di corvetta Gaetano Appeso ha illustrato la storia dell’Arsenale, che vanta ben 133 anni di storia, costruito in soli sei anni e che rese necessario l’arrivo di manodopera anche dalle regioni vicine. Dal 1967 la struttura militare non si occupa più della costruzione di nuove navi ma solo della manutenzione di quelle esistenti. Il relatore ha infine invitato la città ad ammirare il museo dell’Arsenale (dal lunedì al venerdì, ore 8 – 13), annunciandone il prossimo ampliamento, con un salone che ospiterà perfino un sommergibile, i cui interni potranno essere visitabili. Il convegno è entrato nel vivo con il vice presidente Museo del Taranto alcio Aps, Carlo Esposito, il quale ha parlato innanzitutto della sua passione nella raccolta di reperti rossoblu, a partire dalle magliette dei calciatori: ne conserva ben 650, la prima fu quella di Raggi, nel campionato 1989-90. Egli si è poi soffermato sui programmi dell’Aps, a partire dal reperimento della sede (su cui, come riferito, l’assessore Azzaro ha assicurato il suo impegno) e dal rapporto con gli enti istituzionali, soprattutto con la società rossoblu, per la realizzazione di manifestazioni in tema.
Un ricchissimo excursus sulla storia del calcio a Taranto, con l’ausilio di numerose e interessanti schede visive, è avvenuto grazie al presidente dell’associazione organizzatrice, Franco Valdevies, partito dal 1903, quando le partite di calcio si disputavano nello spiazzo della stazione torpediniere alla discesa Leonardo da Vinci, coesistendo con il campo di tennis. “In tale circostanza – ha osservato il relatore – si registra una presa di posizione addirittura dell’Avanti che, in un articolo, denuncia il malaccorto impiego di risorse militari a favore di questo sport, venendo poi smentito dai fatti”. Valdevies ha poi parlato della fondazione della Pro Italia nel 1904 da parte di Luigi Ascanelli e dell’inaugurazione del nuovo campo di calcio al di là del muraglione, prospiciente via Nazario Sauro. E da lì, un lungo elenco di società sportive che hanno variegato il panorama sportivo calcistico tarantino, fatto di nuove società, fusioni e… separazioni. Molto suggestive le immagini del vecchio stadio Corvisea, poi intitolato “Littorio” dal fascismo e poi “Valentino Mazzola”, indimenticato campione del grande Torino, perito, assieme ai suoi compagni di squadra, nella tragedia di Superga. Quindi, la nascita dell’Arsenaltaranto, nato dall’unione tra le squadra dell’Arsenale e del Taranto, sancita nella notte tra l’8 e il 9 settembre del 1947, in un’altalena tra i campionati di serie B e C, con il ricordo delle gesta del suo capocannoniere in serie B, Mario Tortul (27 reti) e una rapida rassegna delle 290 gare giocate con questa intitolazione.
A soffermarsi sulle vicende più attuali del calcio a Taranto e sulla varietà dei reperti del museo è stato Roberto Orlando, di Mondo Rossoblu, il quale ha parlato dell’iniziativa di inserirvi anche quelli legati ad altri sport:su tutti , la cuffia della nuotatrice Benny Pilato, con cui ha conquistato il titolo di campionessa del mondo. Quindi Orlando ha mostrato un vecchio pallone di cuoio con le cuciture (un pericolo per i colpi di testa) recante le firme di vecchi giocatori e addirittura dell’arbitro Concetto Lobello, che diresse al “Mazzola”. Con particolare orgoglio egli ha infine mostrato la maglia del calciatore Andrea Petagna, ora al Monza (ora al Monza di Berlusconi e Galliani in serie A), nipote di Francesco, indimenticato idolo rossoblu con la maglia del glorioso Arsenaltaranto.