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Il Taranto a secco non sa più segnare

A Viterbo finisce 0-0. Adesso due gare in casa
I tifosi del Taranto

Il Taranto pareggia a reti inviolate in trasferta contro la Viterbese penultima in classifica, in occasione dell’ultimo turno infrasettimanale del campionato regolare, coincidente con la tredicesima giornata di ritorno, rimediando alla confusione tattica ed identitaria denunciata contro il Picerno domenica scorsa, attraverso un atteggiamento più generoso e volitivo, un’intensità sinergica, un ordine di idee purtroppo non sufficiente in materia di finalizzazione.

Turn over obbligato e metamorfosi concentrate soprattutto a centrocampo, reparto privo dello squalificato Mazza, così come di Provenzano, Diaby e del giovane Citarella, esclusi dalla lista dei convocati per problemi fisici: Ezio Capuano, sostituito in panchina dal vice Alberigo Volini, previo stop comminato dal giudice sportivo, si affida a Boccadamo debuttante dal primo minuto sulla corsia sinistra, al posto di Ferrara apparso affaticato dopo la sfida col Picerno persa in casa nel turno precedente. La struttura della zona nevralgica, incastonata nel dogmatico modulo 3-5-2, consta del rientro da titolare di un Crecco reduce dal trauma alla coscia, ubicato nel ruolo di mezzala mancina; a presidiare il versante opposto destro ci sono Mastromonaco e Romano, con Labriola unico per la mansione di regista. Riconferma in difesa per Manetta, il quale opera come braccetto mancino a chiusura della consueta cerniera completata da Evangelisti ed Antonini, la quale tutela Vannucchi fra i pali. In avanti, la novità è rappresentata dall’esordio di Nocciolini titolare al fianco di Bifulco: assente Semprini infortunato.

Il Taranto cerca l’organizzazione sulle corsie laterali e lo sviluppo della manovra, provando anche a rintracciare la sintonia smarrita nell’esecuzione sui calci piazzati. La Viterbese, priva del difensore Riggio e del centravanti Sulayman, entrambi appiedati dal giudice sportivo, si dispone a specchio, con il tecnico Giovanni Lopez che rispolvera Mastropietro a centrocampo, insieme con Pavlev e Megelaitis a creare densità, confidando nell’esperienza di Marotta e Polidori in attacco, Quest’ultimo inaugura i tentativi al quarto d’ora del primo tempo, innescato proprio dal collega offensivo nell’inserimento sul vertice sinistro dell’area rossoblu: la sua conclusione col destro è alta. Gli ionici s’impossessano dell’iniziativa ed insistono in sequenza: al 19’, infatti, Labriola confeziona un cross direttamente dalla bandierina sinistra a beneficio del colpo di testa dell’avanzato Manetta, il quale spedisce di poco a lato. La retroguardia gialloblu è attenta nelle chiusure e nel recupero dei palloni con Ricci, mentre il duello più insistente si verifica sul binario destro degli ospiti, laddove Boccadamo contrasta Pavlev.

Crecco amministra bene la sfera al 23’, si allarga sul versante mancino ed offre l’assist in linea per Boccadamo accentratosi, il quale effettua un suggerimento per l’accorrente Labriola: l’intenzione è buona, ma la sua conclusione col destro termina abbondantemente sul fondo. Replica il Taranto sugli sviluppi dal corner mancino al 27’, quando ancora Labriola propizia l’incornata centrale di Antonini, bloccata dall’estremo difensore laziale Bisogno. Break della Viterbese al 28’, con Mastropietro che esagera da calcio di punizione concesso dalla distanza della porzione mancina: la sua parabola è interrotta da Vannucchi. Entrambe le squadre cercano l’episodio favorevole attraverso le soluzioni su palla inattiva, ma le punte, in primis quelle ioniche, arretrano troppo, avvezze ad un lavoro di sacrificio ma poco produttivo nella superiorità numerica in area. Al 32’ il vice Volini sostituisce Crecco, le cui condizioni atletiche sembrano precarie, con Ferrara, rimodellando la linea nevralgica: Boccadamo è dirottato sulla corsia destra, con Mastromonaco che agisce da intermedio al suo fianco; Labriola interpreta sempre il ruolo di regista, ma alla sua sinistra ritrova Romano deviato sul polo opposto, in coordinazione con Ferrara. L’epilogo della prima fazione della gara è appannaggio dei padroni di casa: al 36’ Pavlev innesca Megelaitis che prova a sorprendere sul primo palo, ma Vannucchi è attento; tre giri di lancette più tardi, invece, è Mastropietro che tenta di scavalcare con un diagonale dalla lunga distanza e con la sfera destinata sul fondo.

La ripresa s’inaugura con l’ingresso di Tommasini al posto di Nocciolini ed un decisionismo appezzabile da parte della formazione ionica che, al 53’, vede l’accorrente Bifulco schiacciare di testa sul fondo un pallone invitante elargito da Mastromonaco dall’out destro, dopo aver approfittato di un disimpegno errato a centrocampo da Mungo. Lopez inserisce Barillà al posto di Mungo stesso e Rabiu per Mastropietro al 55’. I piani delle due sfidanti sono razionalizzati ma imprecisi; la voleé col destro di Mastromonaco da fuori area e per vie centrali dopo gli sviluppi di un angolo a favore, è alta al 58’. Risponde la Viterbese: Barillà è autore di un’incursione sulla catena mancina a beneficio di Marotta, il cui assist teso direttamente in porta è frenato da Vannucchi al 59’. E’ il Taranto a divorare una grande opportunità per pervenire al vantaggio al 62’: l’incessabile Mastromonaco s’invola sul binario destro di pertinenza e serve Bifulco che, dal limite dell’area, resiste elegantemente in slalom alla marcatura di Ingegneri, ma spreca in maniera precipitosa con la sfera scagliata oltre la trasversale. Si trasforma ancora il comparto offensivo con Rossetti che rileva proprio Bifulco al 69’.

La compagine della Tuscia si gioca tutto nella fase finale della contesa: all’86’ Megelaitis colpisce di testa su assist di Marotta dalla sinistra, ma Vannucchi fa buona guardia. Ancora Megelaitis stacca all’altezza del secondo palo, su sponda centrale di Marotta: tentativo fuori misura all’88’. Nelle fila rossoblu esordisce Fontana al posto di Romano al 90’. Il punteggio non cambia, il processo verso il traguardo della salvezza necessita di un’accelerata: il doppio appuntamento fra le mura amiche dello Iacovone (domenica prossima contro la Virtus Francavilla, sabato 25 marzo con l’Avellino) rappresenta una chance da non fallire.