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Taranto, alla ricerca del gol perduto

La formazione rossoblu ed un attacco che stenta: con la Virtus Francavilla serve una svolta
Il Taranto

Un derby per la svolta, per incrementare il percorso verso l’obiettivo necessario della permanenza sul palcoscenico del professionismo. Una doppia occasione casalinga da sfruttare sino al termine del mese di marzo: domani il Taranto ospita la Virtus Francavilla fra le mura amiche dello stadio “Iacovone” e, come ordinato dal calendario agonistico, replicherà sabato 25 in territorio ionico sfidando l’Avellino.

Un viaggio senza tregua, alla luce del turno infrasettimanale di mercoledì scorso che ha portato in dote ai rossoblu solo un pareggio a reti inviolate suggellato a Viterbo, contro la compagine locale invischiata in piena lotta play out: al contrario, la formazione imperiale guidata da Antonio Calabro è incastonata nella decade nobile della classifica ed ha appena firmato la canonica quota dei 42 punti, superando 3-1 la Juve Stabia alla Nuovarredo Arena. La partita Taranto-Virtus Francavilla, valevole per la quattordicesima giornata di ritorno, avrà inizio alle ore 17.30 e beneficerà di una duplice trasmissione in diretta: oltre quella assicurata in streaming dalla piattaforma esclusivista Eleven Sports, sarà l’emittente Antenna Sud a garantirne l’altra in chiaro sul canale 14 del digitale terrestre.

A dirigere il match è stato designato l’arbitro Mario Perri della sezione Roma 1, il quale sarà coadiuvato dagli assistenti Lorenzo Giuggioli (Grosseto) ed Antonio D’Angelo (Perugia); per la mansione di quarto ufficiale è stato selezionato Stefano Nicolini dell’area di Brescia. Perri, fischietto laziale, ha già amministrato i rossoblu in occasione della gara esterna contro la Gelbison, terminata con il pesante punteggio di 3-0 a favore della formazione di Vallo della Lucania, lo scorso 24 settembre. Sono 500 i tagliandi messi a disposizione dei tifosi della Virtus Francavilla da parte del club ionico, al costo di 11 euro più diritti di prevendita. Ezio Capuano, che ritorna ad accomodarsi in panchina dopo la punizione per diffida osservata contro la Viterbese, medita strategie idonee ad approfittare del trend esterno, a tratti deficitario, della squadra biancazzurra, sicuramente protagonista di una marcia casalinga eccellente: gli uomini di Calabro hanno conquistato solo sei punti in trasferta, corollario di una vittoria contro l’Avellino, di tre pareggi con Turris, Potenza e Fidelis Andria e di dodici sconfitte. Il Taranto, però, deve affrettarsi a vanificare la difficoltà anomala nel segnare, nonostante i frequenti avvicendamenti in chiave offensiva operati dal suo allenatore e le architetture più o meno obbligate del centrocampo e delle sue catene di pertinenza, al fine di sviluppare le dinamiche idonee a mutuare una fase di possesso equilibrata in concretezza sotto porta. Capuano ritrova Mazza, che ha scontato il turno di squalifica, e potrà valutare l’alternanza in cabina di regia con Labriola, altro elemento under educato ad un ruolo pragmatico quanto energico nel cuore dell’asse nevralgica a cinque.

La stessa che potrebbe essere depauperata nuovamente di Crecco e del suo contributo talentuoso mai elargito dall’ingaggio del calciatore avvenuto nella sessione invernale del mercato: l’ex Pescara è stato costretto ad abdicare dalla sfida con la Viterbese alla mezz’ora, probabilmente per il riacutizzarsi del trauma alla coscia sinistra rimediato contro il Potenza. Non solo: occorre conoscere anche il destino di Provenzano e Diaby, due interpreti di qualità ma tormentati dai rispettivi infortuni, sui quali grava anche l’enigma di una scelta tecnica meditata dallo staff. In caso di assenza dei tre calciatori in bilico, Capuano potrebbe riproporre in blocco la linea mediana vista all’opera contro il Giugliano, affidando le corsie di destra e sinistra ai collaudati Mastromonaco e Ferrara, optando per Labriola per l’incarico di playmaker supportato ai suoi lati da Romano e Mazza. In ottica turn over, non è da escludere il ripristino di Boccadamo titolare, nella visione del centrocampo rimodellato mercoledì dopo l’uscita di Crecco: l’esterno di origini tarantine potrebbe essere ubicato sul binario destro, col relativo dirottamento interno di Mastromonaco, il ballottaggio fra Labriola e Mazza per il ruolo di regista e la sicurezza offerta da Romano nello spazio mancino, con Ferrara sulla fascia afferente. In attesa della conferma circa l’assenza di Semprini nel reparto offensivo, emerge la curiosità sul partner d’attacco di Bifulco: l’unicità di quest’ultimo nel garantire una dose di imprevedibilità sulla trequarti sembra imprescindibile, mentre Tommasini e Nocciolini, i prescelti in occasione delle ultime due partite ravvicinate, si contenderanno la maglia da titolare.

E’ necessario ricercare la profondità ed evitare che le punte di ruolo arretrino il proprio baricentro, appiattendosi con la linea nevralgica e sacrificando suggerimenti essenziali in area di rigore avversaria. E’ confortante, invece, la concentrazione che il Taranto ha profuso sulle palle inattive a favore, già punto di forza e concretezza nel girone d’andata: al cospetto dei gialloblu della Tuscia, infatti, la continuità delle esecuzioni dalla bandierina intercettate dai colpi di testa degli avanzati Antonini e Manetta fanno ben sperare in originali progetti per capitalizzare a proprio favore gli episodi. Proprio Manetta aspira a preservare l’esordio dal primo minuto per la terza gara consecutiva, insidiato dall’eclettico Formiconi nel trittico difensivo completato da Evangelisti e dall’impeccabile centrale italo-brasiliano Antonini, a tutela della porta custodita dall’esperto Vannucchi.