La cerimonia di apertura sul Lungomare di Taranto, in un suggestivo alternarsi di scene su terra e per mare. La medal plaza, per le premiazioni, in centro. Il Villaggio Olimpico nelle già attrezzate strutture turistiche di Castellaneta Marina.
Sono solo alcune delle caratteristiche che renderanno unici i XX Giochi del Mediterraneo, nel 2025: ovviamente facendo gli scongiuri, perchè prima bisognerà vincere la concorrenza di altre candidate city, come Kalamata, greca, come è in Grecia – a Patrasso – che il 24 agosto verrà proclamata la vincente di questa corsa. La certezza è che il dossier Taranto è solido, ed ha diverse frecce al proprio arco. L’agile dossier di candidatura si compone di centoventi pagine e riassume quelle che saranno le peculiarità dei Giochi ‘tarantini’.
È stato ufficialmente trasmesso lunedì 15 luglio al Comitato Internazionale in Grecia. Una edizione, quella del 2025 dei Mediterranean Games, che punterà molto sulla sostenibilità ambientale, ed economica, della manifestazione: «Taranto gode di una serie di vantaggi che vuole mettere a servizio della candidatura, ossia un’area portuale importantissima, una costa lunga, e dalle potenzialità enormi, l’affaccio su due mari, Mar Grande e Mar Piccolo, e il coinvolgimento di una serie di comuni limitrofi per utilizzare la dotazione impiantistica e rendere la candidatura sostenibile economicamente» si legge nella presentazione, in cui si rimarca come «un evento sportivo di livello internazionale come i Giochi del Mediterraneo rappresenta un’occasione per riattivare l’identità storica e culturale non solo del centro ionico, da sempre legata al Mediterraneo ed alla storia della Magna Grecia». Del resto, «la candidatura di Taranto e della zona ionica ad ospitare i “Giochi” nasce da una voglia di rinascita e riscatto di una terra meravigliosa che è stata per troppo tempo penalizzata da scelte indistriali che ne hanno offuscato la bellezza e le potenzialità in termini attrattivi, turistici, sportivi e di marketing territoriale.
Questa esigenza di rilancio del territorio unita ad una pianificazione strategica che si sta effettuando su tutta l’area trova come momento di sintesi la candidatura ad ospitare i Giochi, occasione imperdibile per Taranto per dimostrare tutte le sue capacità e per poter valorizzare al meglio l’eredità che un tale evento porta con sè in termini di infrastutture, investimenti, visibilità, marketing turistico». Gioiello della nuova Taranto del 2025 sarà lo Stadio del Nuoto: il primo dotato di standard olimpici della Regione Puglia. Altrettanto affascinante si presenta il Centro Nautico, «parte integrante delle strategie di rigenerazione urbana del capoluogo jonico», una struttura all’avanguardia nel Mezzogiorno, dotato di un Club nautico. Verrà sottoposto ad una importante opera di restyling il Centro Sportivo Magna Grecia, nel cuore della città, a cui sarà collegato uno dei tre nuovi impianti di quartiere, mentre gli altri due sorgeranno a Salinella e Paolo VI. Ma anche il Campo comunale di Talsano beneficerà di un maquillage sostanziale. Per quanto riguarda la città, altri poli fondamentali saranno lo stadio Iacovone, il Palamazzola ed il Palafiom, ma – un po’ come per i Giochi Olimpici Invernali di Milano/Cortina – i Med Games 2025 saranno volutamente policentrici, nell’idea di una legacy diffusa che caratterizza il nuovo corso dei grandi eventi sportivi.
Ad ogni buon conto, la città capoluogo sarà il vero cuore pulsante di queste piccole Olimpiadi che dal 1953 coinvolgono 26 nazioni e 3 continenti. Sarà ovviamente Taranto ad ospitare la Cerimonia di Apertura, che si annuncia come molto diversa dai classici spettacoli negli stadi tipici di queste manifestazioni. Sul lungomare ci sarà un continuo rimando tra ciò che si vedrà su terra e quanto invece si ammirerà per mare: si arriva ad ipotizzare la presenza di 100.000 spettatori, con una serie di maxischermi montati per l’occasione. Significativo che, per quanto concerne i servizi medici collegati all’evento, venga citata la data del 2022 per la realizzazione del nuovo ospedale cittadino, il San Cataldo. Tre anni dopo, Taranto si presenterà con quello che nel dossier viene definito city dressing improntato alla riscoperta della sua storica identità.