Parte dal lontano 2000, ben 13 anni fa, il procedimento di valutazione della Regionale 8, l’arteria stradale che prevede la realizzazione di un asse principale di 49 km, ubicato a 3-5 km dalla litoranea costiera, unitamente ad una serie di bretelle minori per il collegamento verso la costa, ricavate sia su viabilità esistente che di nuova costruzione.
L’arteria R8 interessa ben 9 comuni costieri del versante orientale dell’area jonica, quali Taranto, Leporano, Pulsano, Lizzano, Torricella, Maruggio, Manduria ed Avetrana. Il Nucleo di Valutazione dell’allora Ministero dell’Economia ravvisò l’importanza strategica dell’itinerario in questione finanziandolo per 60 miliardi di lire.
Iniziano così i lavori per la costruzione del primo tronco della Tangenziale Sud dal Ponte Punta Penna allo Svincolo di Talsano (la foto sopra è stata scattata il 28 gennaio 2011, giorno di inauguazione del tratto stradale).
Per il secondo tronco da Talsano ad Avetrana, a sorpresa, viene richiesto uno studio separato di Impatto Ambientale.
La validità dell’intervento viene comunque confermato dalle intese programmatiche tra i tre Presidenti delle province del Grande Salento (Brindisi, Lecce e Taranto) sottoscritte anche dal Presidente Vendola nel 2006.
La Talsano – Avetrana viene inserita nel primo Piano di attuazione 2009-2013 ma con uno scenario di riferimento su scala macrourbanistica che contrasta con le risultanze delle intese sull’Area Vasta e con le rilevazioni del traffico che la Provincia di Taranto effettua nelle estati 2007-2008. Sono tali incongruenze del Piano Regionale che condizionano la riuscita del progetto facendo ritenere inutile la Talsano-Avetrana perché vi è già la Bradanico-Salentina, da Lecce a S.Pancrazio, proseguendo per Manduria, San Marzano e Grottaglie.
La passata amministrazione provinciale di Taranto ritiene che le due direttrici abbiano due funzioni nettamente separate e siano realizzabili con soluzioni tecniche diverse condizionando irrimediabilmente le scelte del prossimo futuro, non solo alla luce delle poche risorse pubbliche disponibili ma anche in relazione agli elevati vincoli paesaggistici delle terre pugliesi. In realtà, i due assi viari si possono realizzare conservando l’attuale tratta S. Marzano-Grottaglie e potenziando la Salentina.
A parere del progettista della Regionale 8, è incomprensibile la rigidità con la quale è stata giudicata l’incompatibilità tra le opere viarie ancor più se ci si ferma a riflettere su uno dei tanti enigmi di questa storia infinita: perché in pieno Parco delle Gravine (dove manca il Piano di Gestione) viene autorizzata l’invasiva costruzione della strada a quattro corsie sulla zona Orimini, mentre a nord di Maruggio ed in agro di Manduria vengono negate ogni minima deroga ed ogni prospettiva per qualsiasi soluzione progettuale?