MANDURIA – Gli uffici turistici di San Pietro in Bevagna sono ancora chiusi e scoppia la polemica.
Il consigliere comunale dell’Udc, Cosimo Lariccia (nella foto) dai banchi di opposizione durante l’ultimo consiglio comunale ha battuto i pugni contro i ritardi nel rilascio delle autorizzazioni ai centri di informazione turistica di Confcommercio e Pro Loco. “Siamo quasi ad agosto e sono ancora chiusi perchè il neo assessore all’Urbanistica – dice Lariccia – ed il suo ufficio per poter concedere l’autorizzazione hanno chiesto il parere alla Forestale e forse anche una conferenza di servizi”.
Accuse che l’assessore chiamato in causa Gianluigi De Donno respinge al mittente.
“Intervengo – scrive in una nota – per precisare che l’Amministrazione Massafra non ha tra i propri obiettivi programmatici l’introduzione di ostacoli burocratici all’installazione dei chioschi in S. Pietro in Bevagna e per convincersi di tanto è sufficiente una lettura imparziale degli atti di ufficio. Intanto è bene sottolineare che il rilascio di autorizzazioni all’apertura dei chioschi non è di competenza degli Assessori, del Sindaco ovvero della Giunta, bensì dello Sportello Unico Attività Produttive di concerto con il Servizio Urbanistica. In merito alla richiesta presentata da Confcommercio gli uffici hanno licenziato favorevolmente, lo scorso 3 luglio, l’istanza presentata nel mese di giugno dall’associazione di categoria, ossia in tempi più che ragionevoli avuto riguardo al carico di lavoro ed all’organico in servizio. Atteso che l’area dell’intervento ricade in zona sottoposta a vincolo idrogeologico dal Putt. Il Servizio Urbanistica ha condizionato l’autorizzazione all’acquisizione del parere favorevole dell’Ispettorato delle Foreste, come già accaduto lo scorso anno, durante la gestione commissariale e senza che alcuno abbia – all’epoca – gridato allo scandalo. Nessun disservizio, dunque, ma solo il rigoroso rispetto delle regole cui tutti, anche il ceto politico, siamo tenuti: regole, lo ribadisco, ben note anche allo stesso richiedente l’autorizzazione sin dal 2012”.
De Donno si prende la rivincita attribuendo le cause dell’attuale situazione a chi ha gestito prima di lui il settore. “Sorprende – dice – che si tenti di spacciare per difficoltà incomprensibili i ritardi che questo esecutivo ha ereditato dal passato. Se gli operatori commerciali si trovano costretti annualmente a ripresentare istanze e munirsi di pareri, senza poter programmare in un orizzonte temporale più ampio siffatte installazioni, ciò è dovuto al fatto che, a due anni di distanza dalla sua emanazione, non si è fatto un solo passo avanti nell’attuazione del regolamento sui chioschi. E questo impegna tutti coloro che, al governo della città prima non hanno adeguatamente sollecitato gli uffici. E’ troppo facile, adesso, ergersi a paladini o censurare gli interventi in deroga che l’Amministrazione è stata costretta a richiedere al Consiglio Comunale”.
Fatto sta che gli uffici sono ancora chiusi e l’estate è già iniziata.