PULSANO – Esiste un sito di interessa archeologico che seppure riconosciuto a livello regionale e comunale resta nel più completo stato di abbandono. Mareggiate e disinteresse da parte delle istituzioni stanno cancellando ciò che resta di un’antica villa romana situata nella zona di Lido Silvana. Gli appelli per salvare quello ed altri siti di interesse archeologico e culturale si sono finora sprecati perché rimasti inascoltati.
Ma Renato Petralia ed il suo “popolopulsanese” lancia un nuovo grido, questa volta rivolto all’assessore regionale Angela Barbanente: “Egregia vice presidente della Regione Puglia Le scrivo per richiedere la Sua attenzione su un sito archeologico d’inestimabile valore culturale e storico situato a Lido Silvana – Marina di Pulsano. Detto sito regna nel degrado più assoluto e, a causa delle mareggiate e di un disinteresse generale delle istituzioni, una parte rischia di andar persa. Sono sicuro che Lei sia già a conoscenza di detto sito, visto che nel 2005 ha effettuato un ricorso al Consiglio di Stato bocciando il Pug di Pulsano. Premesso che, prima di contattarla, ho scritto più volte alla Sopraintendenza di tutta la Regione Puglia e devo dire che i primi a rispondere sono stati quelli di Bari, poi dopo tanta insistenza è arrivata una risposta da parte del Dott. Arcangelo Alessio, ma dopo mesi di attesa e continui rilanci dell’email, non ho ancora ricevuto alcun chiarimento. Mi stupisco come mai i vari responsabili a livello regionale e nazionale non intervengano per salvaguardare un bene appartenente alla nostra terra che può raccontarci la storia del nostro Paese. Un bene inestimabile abbandonato a se stesso. Una vera vergogna. Spero che questa volta qualcuno si degnerà a darmi una risposta seria e abbia il coraggio di prendersi un impegno altrettanto serio per tutelare il nostro territorio”. Un progetto di riqualificazione della zona in verità esiste. E’ del 28 dicembre del 2010 la delibera della giunta municipale con la quale veniva riconosciuta la validità dell’iniziativa presentata dall’associazione culturale Minerva. Da allora, però, nessuno ha ancora fatto nulla per riportare alla luce uno degli angoli più suggestivi della costa ionica. Perchè?