SAVA – Il cimitero degli orrori torna nel mirino dell’ambientalista Mimmo Carrieri che in un nuovo esposto (ne presenta dal 2011) denuncia il ritrovamento di presunti resti di defunti a cielo aperto.
Questi i fatti. Un gruppo di savesi residenti al Nord che si sono recati presso il cimitero di Sava hanno scattato delle foto che evidenziano la presenza di presunti residui di esumazione. Ciocche di presumibili capelli contenuti in un blocco di cemento rettangolare ed un pezzo di legno di una bara che avrebbe dovuto essere smaltita in una discarica autorizzata.
Non è la prima volta che il cimitero di Sava finisce agli onori della cronaca.
“Alcuni mesi fa – ricorda Carrieri – a seguito di una mia denuncia riferita all’abbandono di sacchi in cellophan di ossa umane che per 17 anni erano rimasti dimenticati nell’ossario, anche la stampa nazionale classificò il cimitero di Sava come il cimitero degli orrori. Faccio appello alle autorità affinché si provveda a far repertare i presunti capelli ed eventualmente a far eseguire gli esami di laboratorio necessari all’accertamento se di provenienza umana”.
Il suo appello è rivolto al sindaco Dario Iaia, all’Asl ed ai carabinieri. Un appello che è stato immediatamente recepito dall’amministrazione comunale. Già stamattina il Sindaco ed alcuni tecnici hanno effettuato un sopralluogo presso il cimitero alla ricerca di prove che testimonino quanto detto da Carrieri. “Si tratta – dice il Sindaco al rientro dal sopralluogo – di un campo con tombe a terra che stiamo restaurando. Sono state eseguite le tumulazioni alla presenza dei parenti dei defunti quindi ritengo che sia tutto in regola. Il ciuffo di peli che abbiamo visto sembra posticcio e non vorrei che sia la solita voglia di esibizionismo di qualcuno. Comunque valuteremo se farlo analizzare”.