TARANTO – Una vetreria nell’ex stabilimento Miroglio di Castellaneta. C’è un’azienda di Perugia interessata all’acquisto di quella sede. Un punto di ripartenza per uno stabilimento chiuso da anni e che ha già messo in mobilità i lavoratori.
Sul territorio ionico la Miroglio gestiva due stabilimenti, quello di Castellaneta con un’ottantina di lavoratori e quello di Ginosa con quasi duecento operai.
Oggi, entrambi sono chiusi, ma tra Bari e Roma le trattative non si sono mai interrotte per cercare di ridare vita alle due fabbriche.
Per lo stabilimento di Ginosa il futuro sembrava scritto quando l’8 aprile scorso a Roma fu sottoscritto l’accordo con la QBell intenzionata a trasformare le apparecchiature tessili in macchine da assemblaggio per tv ed altri sistemi di nuova generazione.
L’accordo prevedeva l’assunzione di 181 lavoratori ex Miroglio attualmente in mobilità. La sottoscrizione del contratto doveva avvenire entro luglio, ma alcuni problemi di natura finanziaria hanno bloccato l’iter. Domani a Bari, presso l’assessorato al Lavoro le associazioni sindacali torneranno a bussare alla Regione per cercare di sbrogliare la matassa QBell a cui servono circa 11 milioni di euro, pari alla trattativa in atto con il gruppo libanese Lbc. L’emissione di nuove azioni da parte di QBell potrebbe salvare indirettamente anche lo stabilimento di Ginosa e quindi i 181 lavoratori in attesa di tornare in fabbrica. Ma la verità sul futuro di quello stabilimento verrà fuori solo martedì quando al Ministero per lo Sviluppo Economico (Mise) i sindacati dovrebbero incontrare i rappresentanti legali dell’azienda del gruppo di Remanzacco. Saranno loro a svelare se l’accordo con la Lbc è andato in porto. Sullo stesso tavolo, intanto, si lavora anche per Castellaneta e per gli altri 76 lavoratori ex Miroglio ancora in mobilità.